domenica 22 maggio 2011

Sabato 21 Maggio Magò, Nikulina, Zuccherina e Smemo in pediatria



Il Cuore diviene inevitabilmente permeabile... attraversato da un ondata d'amore

Sono le 6:25 e tutto va bene....ansiosa, emozionata , irrequieta, semplicemente felice per quest'altra meravigliosa esperienza. Mi sveglio con anticipo ...direi tanto anticipo, ma l'agitazione è palpabile e temo di essermi arrugginita un tantino, ma decido di abbandonare il cervello, e fare ciò che sento, muovendomi in questa direzione tutto
andrà sicuramente bene.

Piano...piiiiiiiiianooooooooooooo, piianoo shhhhhhhhhhhh ecco affacciarsi i carovanini, il corridoio è deserto, si sente l'eco, ed ecco che due simpatici, ma soprattutto carini e coccolosi cagnolini blu si affacciano spiando i bimbi in ludoteca; “ohhhhhhhhhhh guarda" dicono i bimbi stupiti, Nikulina fa le bolle conferendo magia a questo momento, ed ecco all'improvviso 4 buffi (anche un po’ rincoglioniti se posso dire) clownini... Ed ecco una vocina “permesso?”: è Sara, meravigliosa col suo dolce sorriso, avvolta in un pigiamino rosa, prende il cappello fiorito di Nikulina, sale sul suo trono (un coloratissimo scivolo) e al cospetto del suo Re (il suo dolcissimo papà, che la guarda con ammirazione) si incorona PRINTIPETTA .
In una stanzetta c'è la piccola Chiara, triste perchè le hanno fatto la puntura , ma Smemo, Nikulina, Zuccherina ed io riusciamo ad attirare la sua attenzione, e con un sorriso cattura tra le sue manine cicciotte le bollicine opalescenti.
Poi un urlo <<oooooooooohhhhhhhhh>>: è Salvo, ci avverte della sua presenza, corre, salta, tira calci al pallone, mi passa la palla, e dopo poco la piccola Asia si unisce a noi. Ed ecco avvicinarsi Gabriele, dolcissimo, tra le braccia di Pa’ (come dice lui): mi fissava incuriosito con i suoi occhi neri, e quell'espressione imbronciata...odia i camici bianchi, dopo qualche bolla, e qualche carezzina si è già ricreduto, pa’ lo guarda contento giocare e gli dà un biscotto, di tanto in tanto, che lui sembra molto gradire; chiacchieriamo un po' io e il papà di Gabri, e Nikulina parla con la mamma di Sara… sembrano non volerci mollare, e mi accorgo di quanta voglia abbiano questi genitori di essere ascoltati. Sara è un vulcano di allegria, gioca con noi e i genitori, ride divertita, il padre, un omone dai capelli rossicci, dall'aspetto imponente, ci guarda e dice: “Non perchè è mia figlia è proprio...(non ha parole)... sono proprio innamorato.”

Con tanta emozione Magò




  




21 Maggio 2011... Clown in corsia... dove le parole non servono, dove la gioia ti riempie il cuore <3


E Il momento tanto atteso finalmente è arrivato… Tutto ebbe inizio Giovedì quando, aprendo la casella di posta, mi accorgo di un nuovo messaggio. È la nostra amata Schizzetta a scrivere, la quale mi propone di fare un saltino in corsia sabato mattina. -Certo, rispondo, perché no?, anzi, ne sono felicissima!- Questa notizia ha pervaso il mio cuore di tanta felicità, e non potevo dir di no per niente al mondo! Il cuore ha cominciato a battere velocemente, sentivo che qualcosa di bello e magico stava per accadere. Fortunatamente il tempo è volato in fretta ed eccoci arrivati a venerdì sera, quando ricevo una chiamata sempre dalla nostra bella e dolcissima Schizzetta, che anche con una sola parola riesce a trasmettermi tanta gioia e serenità. Ricevute le ultime direttive su orari e luoghi di incontro, e dopo aver saputo chi sarebbero stati i miei compagni di viaggio, pensai: “Sì, è tutto pronto!” La bellissima Magò, la simpaticissima Niculina, il divertente Smemo e Zuccherina (cioè io, nome curioso il mio, forse per la mia passione sfrenata per i dolci??? Chi lo saaa…J) hanno una missione molto ma molto importante da compiere!! Sono le 06.50 di Sabato 21 Maggio 2011, mi sveglio in anticipo, raramente riesco a non far suonare la sveglia ma oggi, beh oggi è un giorno speciale; il sorriso mi accompagna dal primo istante. Sono felice, tanto felice. Prendo con me lo zaino e mi avvio verso la fermata dell’autobus. Anche il bus arriva in anticipo; non alle 8.05 come di regola, ma alle 07.56. Il viaggio sembra passare in fretta, dopo poco tempo mi ritrovo di fronte l’Ospedale. Sono le 08.20 (sono un’ora e quaranta in anticipo, beh io dico sempre che la puntualità è la prima cosa nella vita, ma mai sono stata cosi puntuale:D) Vista l’ora penso di fare un giretto e mi ritrovo dentro la chiesa di Santa Rita esattamente di fronte l’ospedale. Entro, mi siedo cinque minuti, una preghiera velocissima e riesco. Dopo di ciò mi avvio verso l’ospedale, per esplorare un po’ il posto e vedere dove si trova la pediatria. Un signore gentilissimo mi indica come raggiungerla e dopo averlo ringraziato mi avvio verso la meta. “Divisione pediatrica”, questo è ciò che leggo scritto dinanzi alla porta di ingresso. È questo il posto. Sento anche il pianto di un dolcissimo angelo risuonare dalle finestre, chissà perché piangesse. Erano ancora le nove, era ancora troppo presto, mancava un’ora all’incontro con gli altri e quindi decido di ritornare all’ingresso dell’ospedale e di avviarmi verso il bar. Dopo ciò mi siedo all’ingresso e aspetto; nell’attesa mi prendo il mio quaderno e scrivo. Ho tanto da dire, tanto da condividere ed era ancora solo l’inizio. Finalmente si fanno le nove e quarantacinque e penso che sia arrivata l’ora. Mi avvio nuovamente verso la divisione pediatrica, ma questa volta non aspetto fuori dalla porta ma entro e mi avvio verso l’ascensore, il quale mi porta al primo piano, là dove ci sono quei piccoli angeli che ci stanno aspettando. Nell’ascensore si sente già quel brutto odore di ospedale e giunge un po’ di tristezza dentro di me; decido di non pensarci. Mi ritrovo nel corridoio di Pediatria e vado alla ricerca della ludoteca. Erano quasi le dieci. La ludoteca è ancora chiusa; un’infermiera mi dice si aspettare ancora un po’. Nel frattempo arriva un principino dai capelli ricci accompagnato dai genitori il quale ha tanta voglia di giocare in ludoteca. Faccio presto conoscenza, si chiama Leonardo ed è un’esplosione di gioia. C’è anche un’altra principessa in braccio alla sua mamma che piange; ha la flebo appesa al suo braccino e aspetta di entrare dalla dottoressa. Avrei  fatto di tutto per non farla piangere, per togliere quella flebo che le impediva di muoversi e per vederla sorridere. Ecco che arriva un’infermiera la quale apre la ludoteca. Si entra dentro. Non avevo mai visto questo posto, ci sono tanti giochi, c’è la fantastica piscina con le palline, ci sono le costruzioni, ci sono matite colorate, c’è una piccola casetta. Ecco che vengo magicamente catapultata in un mondo fantastico; penso che non ci sia cosa più bella di ritornar bambini. Il piccolo Leonardo inizia a giocare in tutti i modi, corre a destra e sinistra pur di riuscire a prendere la qualsiasi cosa. È bellissimo, ed è stato bellissimo vedere come basta davvero poco per essere felici. La mamma mi si rivolge dicendo: “Non sa cosa guardare per primo” e sorride, sorride per il suo piccolo angelo. Ecco che arriva Smemo, il divertentissimo Smemo, che con la sua testa nel pallone ha qualcosa in sè di molto speciale. Iniziamo a prepararci, riferisco a Smemo che è la mia prima volta e che l’ansia stava cominciando a presentarsi. Smemo mi dice di stare tranquilla, che tutto verrà da se. E aveva proprio ragione. È arrivato il momento del trucco, in assenza di uno specchio utilizziamo lo specchio vivente. Io aiuto Smemo a truccarsi e Smemo aiuta me. Siamo pronti. Restiamo in ludoteca ed ecco che arriva una bellissima principessa dai capelli ricci e dagli occhi grandi grandi. Le regalo un bel cagnolino rosso e lei è tanto felice. Le chiedo il nome ma non vuole dirmelo. La mamma la incita a parlare ma lei niente. Allora la mamma dice che si chiama Bea, e io, avendo già intuito il nome, rispondo: “Dai adesso provo a indovinare, si chiama forse Beatrice?” Ride. Beatrice, che bel nome. Dopo non molto arrivano due belle clownine, le quali ci richiamano e ci nascondiamo all’interno di uno stanzino vicino la ludoteca. Partono gli ultimi preparativi ed ecco che la squadra è pronta. Siamo pronti per entrare in azione. Ci muoviamo a passo lento, per non farci notare, verso la ludoteca. Si sentono tante voci, ci sono tanti bimbi. È proprio vero che ci stanno aspettando. Io e Niculina cominciamo a riempire il corridoio di tante, anzi, tantissime bolle di sapone, mentre Magò porta a spasso il suo cagnolino e Smemo comincia con le sue magie. Si sono accorti della nostra presenza. Si affacciano davanti la porta, sorridono. C’è ancora la piccola Beatrice insieme con due belle principesse dai riccioli d’oro, Serena e Marika. Sono molto timide, ma pur nella loro timidezza riescono a regalarci un sorriso. Ecco che si affaccia alla porta un’esplosione di vita, una bambina di nome Sara. È affascinata dalle bolle, si diverte nel scoppiarle, ed ecco che dopo poco mi chiede di soffiare anche lei. Bellissima. Nel frattempo si avvicina a noi un bellissimo bambino con un pigiamino azzurro e i capelli biondi. Si chiama Salvator, un valido e bellissimo condottiero che si diverte a sfidare la nostra Niculina lungo tutto il corridoio. Con Smemo pensiamo di iniziare il giro nelle stanze mentre Niculina e Magò restano in ludoteca. Entriamo nella numero due, busso, mi affaccio leggermente. Ops, mi hanno vista! Inizio a pervadere la stanza di bolle e piano piano entriamo. Guardo i loro occhi. Meravigliosi. Qua troviamo due bei giovanotti e un’altra bellissima principessa. Si chiamano Gabriele, Sebastiano e Asia. Gabriele è in braccio al suo papà e gli regalo una bellissima spada azzurra. Sorride. Sebastiano è in braccio alla sua mamma, ha gli occhi stanchi e rossi, ma alla vista di un bel cagnolino rosso sorride. Una gioia immensa. Mi avvicino al letto della piccola Asia che è accanto alla sua mamma. Anche lei sorride e mi chiede un bel fiore. Perché no, non era difficile crearlo, un bellissimo fiore stava già davanti a me. Ecco che tiro fuori il mio magico pennarello e chiedo ad Asia di lasciarmi un segno sul camice, e lei, con l’aiuto della sua mamma, mi scrive ASIA e disegna pure un cuore, e lo fa esattamente all’altezza del mio cuore. Una coincidenza, una bellissima coincidenza. Ci accorgiamo che il clownbus è in arrivo e pian piano usciamo dalla stanza. Ecco che ci dirigiamo in fondo al corridoio ed entriamo in una stanza dove c’è una sola bimba in compagnia della sua mamma e della sua nonna. È la stessa principessa che avevo visto prima di entrare in ludoteca: piange ancora e ha ancora la flebo appesa al braccio. Si chiama Chiara, chiara come il sole e bella, tanto bella. Le pervado la stanza di bolle mentre Smemo continua con le sue magie, ed ecco che inizia a sorridere e si diverte nel scoppiare le bolle in braccio alla sua mamma. Stiamo a farle compagnia un bel po’,e nel frattempo arrivano Niculina e Magò. Magicamente le bolle aumentano e tanti piccoli amichetti fanno il loro ingresso. La piccola Chiara raddoppia i suoi sorrisi. Dopo non molto arriva l’infermiera che deve farle una puntura, ed ecco che riprende a piangere. Il cuore mi stava quasi per scoppiare, ma con Niculina ci prestiamo anche noi per la puntura ma niente; con le nostre magiche bolle riprende a sorridere. Ci apprestiamo a salutare e la mamma ci ringrazia, ma noi ringraziamo tanto loro perché hanno tanto da donarci, tantissimo. Usciamo nel corridoio e vediamo Niculina e Magò alle prese con fiori, cagnolini e spade. È tutto magico. Entriamo nella stanza numero sei ed ecco che qui troviamo il piccolo Leonardo che si diverte a scoppiare le bolle. Sarei stata ore e ore ad osservarlo. Dopo un po’ mi chiede di soffiare anche lui.. Non ci riesce, soffia troppo piano ma continua a riprovarci con la sua esplosione di gioia e di vitalità. Leonardo era in uscita, stava andando a casa ma non voleva proprio andare via. Sua mamma ci ringrazia perché portiamo la gioia dove ce n’è tanto bisogno, ma sono questi piccoli angeli che, anche con un solo sguardo, riescono a darci tanta gioia. Usciamo nel corridoio ed ecco che mi trovo dinanzi il piccolo Salvator che gioca con una palla tutta colorata. Voglio giocare anche io e subito diventiamo amici, tanto amici. Mi sono ritrovata a rotolare lungo il corridoio per acchiappare la palla. Bellissimo. Dopo ciò mi sono ritrovata accanto alla piccola Sara, quell’esplosione di vita incontrata in ludoteca. Ci sono anche i suoi genitori, una bellissima signora dai capelli biondi e un signore alto dai capelli rossicci. “Sono proprio innamorato di mia figlia”. Questa è la frase che il papà pronuncia con il cuore pieno di gioia. Sara vuole imparare a fare le bolle ed è bravissima, ed è bellissimo vederla sorridere. INDESCRIVIBILE. Si instaura anche una bellissima chiacchierata con i genitori, dimostrando come spesso non sono solo i piccoli pazienti ad avere bisogno di ascolto. Con l’arrivo del clownbus imminente decidiamo di uscire piano piano. Il nostro giro è finito. Purtroppo. Ci avviamo verso la ludoteca, in noi i volti sorridenti e gli occhi che brillano. Ecco il consueto tuffo nelle palline accompagnato da tante foto che saranno un ricordo del bellissimo momento vissuto insieme. Dopo ciò ci prepariamo a lasciare il posto; con il cuore pieno di gioia e con una evidentissima emozione ci avviamo verso l’ascensore. Quanto sono stata bene, indescrivibile… Ci ritroviamo giù e ci salutiamo, ognuno si dirige verso la propria casa, ognuno per la propria strada ma con dentro la stessa emozione. Grazie per aver condiviso insieme questo momento, grazie per tutto ciò che mi avete trasmesso, grazie Carovana Clown.

GRAZIE DI CUORE.VI VOGLIO BENE. 
Zuccherina


venerdì 20 maggio 2011

Martedì 1 Marzo in corsia con Tortina, Nemo, Skizzetta e Palloncino

Il piccione viaggiatore si è perso strada facendo ed il mio primo diario di bordo, alla fine, non è giunto a destinazione, ma, di certo, non per una mia mancanza :>)
Babbo Natale mi aveva raccomandato di non affidarmi a loro! Mi ha raccontato che qualche bambino non ha ricevuto il suo tanto desiderato giocattolo, per via dei ritardi della Piccion-Air nella consegna delle letterine agli aiutanti del “vecchio ciccione dalla barba bianca” ( lui si definisce spesso così, quando parla di sé in terza persona...io non mi permetterei mai! ) e ha scartato il suo regalo solo qualche mese dopo, quando il problema è stato risolto, grazie all’intervento della compagnia aerea Web-Air. Secondo me i piccioni hanno solo bisogno di un aumento e tornano ad essere efficienti come un tempo, non credete anche voi?
Dopo questa digressione che sa di balla, ma non è come sembra ( il mio amico Pinocchio è disposto a giurare per me ) veniamo al dunque...
Era il 26 Febbraio quando Skizzy, al termine di uno dei nostri incontri al centro, mi dice: “Hai impegni per la prossima settimana?”
Ed io, non avendo ancora capito dove stava andando a parare: “Io?! No no...sono libera!”
E lei: “Allora che ne dici di cominciare in corsia martedì?”.
Il cuore m’è balzato fuori dal petto. “Oh, capperi! Ehm...io? sì, no, boh, forse...magari ci penso! Io io non so se sono in grado...non so se...”
Skizzetta mi rassicura: “Tranquilla. Pensaci su. Se te la senti, mi fai sapere al più presto e andiamo.”
Fiù (respiro di sollievo, dopo l’apnea)  “Ok, ci penso”, le rispondo.
Ero a dir poco emozionata all’idea di cominciare...in fondo al mio cuore avevo già deciso dal primo istante, ma ogni piccolo dubbio è svanito quando, al mio ritorno a casa, dicendo ai miei di quella proposta, ricevuta appena un’oretta prima, mio padre mi risponde: “E di che ti preoccupi? Prima o poi dovrai cominciare, no?”
Aveva ragione, prima o poi avrei cominciato e quello era il momento.
Non sapevo giocolare, non sapevo modellare i palloncini se non per fare una misera sciabola, non avevo ancora il camice pronto ed il giorno dopo tutti i negozianti erano chiusi, non avevo ancora i miei trucchi, non non non tante cose ancora, ma quello era il momento giusto. Eccome se lo era.
Mi voltai indietro a pensare a tutte le esperienze fatte dal primo giorno di corso sino a quel momento. WOW. Cavoli, com’ero cambiata...com’ero diversa. In un mese la parte più profonda di me, i miei pensieri erano cambiati come mai mi era accaduto prima, con una velocità assurda. I miei pensieri erano stati rinnovati. Sentivo di poter attingere ad un potenziale che era stato sommerso e disperso tra le pieghe della quotidianità. Sentivo di poter guardare di nuovo il mondo con gli occhi del mio bimbo interiore. Bastava fermarsi. Sentirsi. Volerlo.
Potevo di nuovo guardare il cielo stellato e sentire quello che avevo sempre sentito sino all’adolescenza. Ero io. Ero viva. Viva e rinnovata. Enormemente grata. Quel 22 Gennaio (la data di inizio del corso di clowntherapy) ero stata nel posto giusto al momento giusto. Il posto in cui avevo potuto attendere la mia anima prima di ripartire. Nell’hic et nunc. Ero nell’attimo PRESENTE. E mi accorsi che quello dovevo essere e niente più: dovevo essere PRESENTE. In corsia dovevo essere PRESENZA.
Questa cosa la “consapevolizzai” con l’esercizio in cui si stava in silenzio sul “palco”, mentre tutti ti guardavano e lo riferii il giorno stesso al mio dolce Arcobaleno: “Ho capito. Ho capito: il clown deve essere PRESENZA” J
La domenica riuscii a trovare trucchi e cacca di gomma per le strade di Acireale, invase da carri e gente in maschera, per via del Carnevale. Il lunedì lavai il camice e corsi qua e là per procurarmi ciò che dovevo metterci sopra, a parte tutti i peluches, i fiori, le mollettine e le farfalle già sottratti alla mia stanza (in quei giorni avevo finalmente capito perché avevo conservato tante cose nel corso degli anni addietro!). La sera andai all’incontro di preghiera al quale sono solita andare e lì ricevetti la “benedizione” per la mattina seguente. In che senso? Nel senso che l’ultimo canto fatto al termine dell’incontro era un canto nuovo, mai fatto prima di allora e giustappunto parlava di alberi (Tortina per chi non lo sapesse è un albero!).
Diceva: “Voi partirete con gioia e in pace ritornerete ed i monti ed i colli si apriranno a voi ci saran grida di gioia e gli alberi dei campi batteran batteran le mani. Tutti gli alberi dei campi batteran le mani Tutti gli alberi dei campi batteran le mani Tutti gli alberi dei campi batteran le mani e voi partirete con gioia”. Posso solo dire che sono partita con gioia e ritornata in pace e che le grida di gioia in quella stanza d’ospedale ci sono state e come :o)
Per strada Skizzetta ha avvertito che ero, per così dire, “emozionata”. Mentre le facevo vedere un piccolo giochino con una carta truccata, da riproporre a qualche piccolo angioletto più tardi, mi ha detto: “Va bene, ma può andare ancor meglio se prendi fiato” J “Hai ragione”.
Arriviamo in reparto. Ludoteca. Vestizione. Skizzetta, Palloncino, Tortina escono quatti quatti, mentre una delle due volontarie AVO fa un gran chiasso con un tamburello. Skizzetta fa di tutto per arginare quell’uragano, sicuramente animato da tante buone intenzioni, ma è meglio se non sveglia nessuno di quei piccoli cucciolotti. Tre di loro, infatti, dormono.
Io e Skizzetta entriamo nella prima stanza e ci avviciniamo al primo lettino per cercare la lingua di Esmeralda, una principessa che non riesce a parlare e che, divertita, si sbilancia facendoci qualche piccolo sorrisino. Il principe Gianmarco sta facendo la flebo, mentre guarda Nemo. Accanto a lui il suo papà. Nei due lettini ai lati due cucciolotti fanno la ninna tra le braccia di quelli che, a prima vista, sembrerebbero i genitori. Chiediamo al principino se lui ha visto la lingua. Dice di no. Skizzetta dolcemente si allontana e mi lascia sola con lui, che, nel frattempo, ha deciso di spegnere il suo lettore dvd per giocare con me. Lì mi son detta: “E mò che faccio?”. Sentivo che l’ultimo coagulo di “adrenalina” doveva ancora sciogliersi. Ripensai al canto della sera prima. Una certezza: Non ero sola. “Palloncino?”, domandai. “Ti faccio un cuore, eh?” (avevo dei palloncini che bastava gonfiarli e assumevano quella forma). Il principe, tutto entusiasta e con aria pensante mi fa: “No! Voglio, voglio...” Quegli attimi di esitazione per me sono stati lunghissimi. Ho pensato: “E adesso se mi chiede un cane, una giraffa, un fiore..ehm...come glielo faccio?” Ho il tempo di chiedermelo e arriva la sua richiesta: “Ho deciso! Voglio una spada” Fiù...io, tutta contenta: “Sì sì, facciamo una bella spada per questo valoroso principino”. Gonfio il primo palloncino. Lascio che sia lui a sceglierne il colore. Lo gonfio e mi ricordo che i miei sono sì belli grandi e colorati, ma non ho ancora avuto il tempo di comprare quelli in Qualatex. Non credo proprio che sia il caso di modellarlo. Allora chiedo a Skizzetta che è dall’altra parte della stanza se me ne dà uno dei suoi. Lo gonfio e ne faccio una spada. A guardarla si direbbe che più che una spada è un “pugnale allungato”. Che figura...ma sono lì anche per questo J Quelle figure non guastano, così come quelle fatte negli istanti precedenti, nei quali per la prima volta in vita mia non sono riuscita a fare i nodi ai palloncini e mi ha dovuta soccorrere il re, il padre di Gianmarco. Il principe guarda la spada, mi prende in giro e mi invita al combattimento, dopo aver deciso che lui non combatterà con quella, bensì col salsicciotto che avevo gonfiato poco prima. Che umiliazione...volevo sprofondare, ma la cosa mi divertiva pure J Combattiamo e ovviamente vince lui, anche quando sembra che mi stia riprendendo per avere la meglio. Si continua così per un bel po’, interrompendo ogni tanto con gare di smorfie. Si parla di calcio. Poi gli cedo il “pugnale”, che nella parte davanti è sgonfio per almeno 2-3 cm: quell’opera d’arte mal riuscita farà da puntatore per il mio naso rosso. Il principe deve centrare il bersaglio: il mio naso, appunto, e se riesce a totalizzare 400 punti in 4 minuti ( 100 punti ogni colpo andato a segno ) ha vinto. Riesce ad avere la meglio anche questa volta. E’ proprio un guerriero d’altri tempi. Le sue trottole mi dicono che ha sconfitto 287 draghi. Le facciamo girare nella piccola bacinella che ha sul letto ed io avvicino l’orecchio, dopo aver posto la domanda: “Quanti draghi ha sconfitto il principe?”. Il piccolo mi dice che non ha sentito la risposta delle trottole, ma si fida di quello che gli ho riferito io, che per giustificare il fatto gli rispondo: “Sai...parlano piano. Non è facile sentirle. Il mio udito è particolare.”
Gli dico: “Le vuoi vedere le mie pistole?” e lui, curioso: “Sì, sì”. Esco dalle tasche due uniposca, di due tonalità diverse di verde e lui: “Ma mica quelle sono pistole!” Ed io: “Perché? Non sparano colore?” Non sa come replicare. Gli dico che servono a lasciare un suo autografo sul camice. Optiamo per una V, come segno delle molteplici Vittorie che ha riportato su di me, nei vari tipi di combattimenti. Poi mi chiede di gonfiare un palloncino tondo e tutto colorato per il suo omonimo vicino di letto, che sta facendo il sonnellino, perché vuole regalarglielo, appena si sveglia. Insomma, non solo è valoroso, ma anche dall’animo generoso. Mi intenerisce il cuore con quella richiesta. Gli chiedo il nome dell’altro vicino di letto, che sta sempre dormendo, ma non lo sa, per cui deduco che sia arrivato quella mattina stessa. Gonfiamo un palloncino a forma di cuore anche per lui. Glielo darà dicendo: “Eccoti un pezzettino del mio cuoricino”. Abbiamo giocato per un bel po’. Il papà doveva essere stanchissimo. Infatti per un po’ si è spostato a riposare ai piedi del letto. Dopodiché la stanza è stata invasa da Palloncino e tanti piccoli bambini. Lì comincia il giochino dei colori. Ci prendono per idioti, quando il giallo diventa verde, il rosso blu ed il blu rosso. Tiro fuori dalla borsa fogli e pennarelli e molti di loro si mettono a disegnare e a colorare, poggiandosi sui banchetti al centro della stanza. Uno dei 3 cucciolotti addormentati si sveglia. È proprio l’omonimo amico del principe col quale ho fatto amicizia. Piange e incomincia a ripetere: “Voglio la mamma. Voglio la mamma”. Lì capisco che la donna che aveva accanto non era la mamma...forse era la zia. Mi avvicino a Skizzetta e decidiamo di uscire un attimino dalla stanza, perché pare che abbia paura dei clown. Tutti i bimbi della corsia erano lì dentro. Mi ricordo di avere le bolle di sapone. Ah, le bolle di sapone!! Benedetto chi le ha inventate! Ne soffiamo un po’ dentro la stanza e il piccolo sembra smettere di piangere, ma, appena ci rivede, ricomincia, sebbene manteniamo le distanze. Proprio non ne vuole sapere di giocare con noi. Sembra stanco, nervoso e, soprattutto, non fa che ripetere che vuole la sua mamma, piccolo. La “zia” lo porta un po’ in corridoio, consentendoci di continuare a giocare con tutti gli altri bambini. Là dentro, in quella stanza d’ospedale, è un’esplosione di gioia, di grida. Wow. Persino io per qualche istante ho dimenticato dove fossimo realmente. Ed in testa ho ancora quel motivetto della sera prima. La stanza si riempie di bolle. Si gioca a farle scoppiare. Palloncino, fingendo di non vederci più, perché qualche bolla gli è esplosa dinanzi agli occhi, mi chiede aiuto: “Coccinella, Coccinella...non ci vedo...non riesco più a centrare il contenitore per fare le bolle. Aiutami.”. Lorenzo mi picchia con la sua spada, perché sbaglio i colori. Si ride, si gioca, si parla. Gli sguardi si incrociano e quegli occhi scuri e teneri dietro quelle lenti graduate li porterò per sempre nel mio cuore <3
Non mi serviva saper giocolare, indossare una maschera, avere un ruolo...serviva solo che stessi lì, anima e corpo, gioiosa di donare il mio tempo, anche se fosse stato per uno soltanto di quei dolci ed indifesi cucciolotti.

Chiudo con una frase letta, se non erro, proprio il giorno in cui ho cominciato: " Il sorriso che fate a chi soffre solleva il loro cuore a Dio "(San Luigi Orione).


Un abbraccio profumato alla mela a tutti voi,
Tortina

martedì 10 maggio 2011

04/05/2011: in corsia con Spumosa, Tortina, Palloncino e Bollicina!

Ma chi lo ha detto che ad essere puntuali siano solo gli Svizzeri con i loro orologi?

Ore 9:30 in punto. Il quartetto Cetra, formato non da vocalisti ma da simpatici clown (Bollicina, Palloncino, Spumosa e Tortina), entra nell’ascensore del reparto pediatrico... dopo essersi salutati con teneri abbracci. Siamo in reparto e la dolce Bollicina manda Picone (in questo caso Palloncino) a ritirare la chiave per accedere alla ludoteca. Vestizione, trucco, e subito in corridoio a sparare bolle di sapone. Seduto in braccio alla mamma c'è Claudio, già da tempo ricoverato. A raggiungerci dopo qualche minuto è Seby. Si gioca un po’ tutti assieme e poi ci dividiamo. Davanti la soglia di una camera di degenza c'è un uomo con in braccio il suo piccolo Francy, a cui manca il pantalone del pigiama, ma la mamma, premurosamente, gli mette una coperta per non farlo infreddolire: lui si diverte a schiacciare, sopra la testa del suo paziente babbo che sta al gioco, le bolle di sapone. Chiedo al brav'uomo di mettere a terra il figlioletto e lui subito acconsente. Mai prendere iniziative! "Ma cu mi ci puttau, nun l'avissi mai rittu!" Da quel minuscolo pannolino pendente verso il basso (causa forza di gravità) fuoriesce un odore di acido ed un alone visibile color cioccolato chiaro, che inebriò tutta la mia persona. Sicuramente ca canciai culuri ‘nda facci e appa fari pena a du poviru uomu che fu così intelligente da riprenderselo in braccio: “meglio cambiar aria” mi sono detta.
Quindi proseguo per un'altra stanza. Ma è vuota. Pochi bambini ci sono in reparto; tra svenimenti messi in scena da Palloncino, bolle di sapone, sciabole, spade e sonaglini di cui non si capisce la provenienza, passa il tempo e decidiamo unanimi di ritirarci in buon ordine. Mentre indietreggio vedo, in una stanza, una piccola principessa dai capelli bruni su di un letto: entro e, appena mi vede, mi dice “Ma tu ti sei scordata di me che non sei passata a trovarmi?”. “No!” ho risposto: pensavo fosse vuota la stanza! Come posso farmi perdonare?... magari con un cuore rosa? Nel frattempo tutti e 4 ci siamo ritrovati attorno al suo lettino, cercando di farle confondere le idee sui colori. Ma Martina, questo è il suo nome, li conosce alla perfezione, ed è meravigliosa sentirle pronunciare il giallo. Lei dice: <<Questo palloncino è di colore "diallo">>. Cucciola! Penso che mi abbia perdonato! Le mandiamo baci e usciamo dalla stanza, salutando tutti gli ospiti del reparto, e poi via dentro la ludoteca, dove ad attenderci sono le palline massaggianti, i tuffi, foto,  filmini,  opinioni e consigli.
Ciao amici clownini, spero che il mio breve racconto vi piaccia: un bacio e alla prossima da Spumosa. Ciao sparagliati!

lunedì 25 aprile 2011

Giovedì 21 Aprile in corsia con Solletico, Schizzetta e Smemo

Ci pensavo spesso, negli ultimi giorni, a quando avrei iniziato la mia avventura. Il nome ormai era deciso, il camice finito... mancava la telefonata o l'e-mail, che infatti arriva Venerdì scorso da parte di Elisa Schizzetta, che mi chiede se voglio andare con lei in ospedale.... l'indomani!!!
Ok, sposto un po’ di appuntamenti e impegni e decido di andare... ma Schizzetta ha la tosse, una brutta tosse... ci vediamo Giovedì pomeriggio.
Arriva Giovedì...alle 15.30 preparo la borsa...ma quale borsa..no, è troppo grande e mi dà fastidio... oddio le 15:45 e sono ancora a casa...prendo un sacchetto, infilo palloncini, pompetta, bolle di sapone, pistola spara - bolle e vado...subito in ascensore..un momento, il camice l'ho preso? I trucchi? Oddio che ansia, calma sei una psicologa, calma, prendiamo tutto..e voliamo all'ospedale, (per fortuna abito vicino, ma prendo la macchina lo stesso) e arrivo insieme a Schizzetta.
Ok, c'è anche Smemo... andiamo!
Entriamo in ludoteca, mi vesto, pantaloni a righe verdi, maglietta di Street Children, pinza per capelli, trucco...che fa Schizzetta. Accogliamo anche Sara, altra volontaria...trucchiamo anche lei.... ci prendiamo per mano… respirone.... ok, pronta! No, aspetta, faccio un tuffo nelle palline! Pluuuf! Bellissimo... ora sono veramente pronta!
Usciamo quatti quatti ma veniamo subito catturati da tre principesse monelle...loro tirano tirano la corda invisibile… e ci portano per il corridoio... Smemo, per non perdersi, si attacca alla mia cintura....
comincio a sparare bolle e con un po’ di solletico mi libero...
Vado in camera e trovo un giovanotto intento a giocare col pc.. gioco delle moto. Sembra non voglia essere disturbato...ma la mia sposa, che avevo in tasca e spunta dal mio dito, si innamora della moto nel suo pc e vuole assolutamente provare e scappare col poliziotto.... il giovanottone ride... continua a giocare ma ride.... la sposa è esaltata… il poliziotto (lo sposo) continua a chiedere dov'è finita la sua futura moglie.
 Saluto il mio amico e vado in corridoio. Smemo sta facendo uno spettacolo magico e ha trovato un aiutante bravissimo... Schizzetta è catturata dalle 3 principesse... fa palloncini con l'unica pompetta che abbiamo: la mia!
Ne prendo uno a forma di cane e vado da un piccolino, nell'altra stanza, che non può scendere dal letto.... sta facendo la cura.... il cagnolino palloncino gli dà un bacetto... lui smette di guardare i cartoni animati e mi guarda con occhioni ancora in lacrime… che presto lasciano il posto ad un sorriso bellissimo..quando vede dalla pistola sparare bolle grandi grandi tutte per lui....accanto c'è un altro cucciolotto… anche lui ha il suo cagnolino… e preferisce giocare con il libro magico che ho nelle tasche...ci sono coniglietti e leoncini che spuntano da lì....
Ritorno di là... occhiata di intesa e di incoraggiamento con Schizzetta... e poi solletico tutti... ci sono caos, urla, risate, i bambini non so nemmeno quanti sono.... ma tutti giocano e tutti rubano la pistola spara - bolle...
Ma dico loro che mi serve per la scuola dei clown… che poi la maestra la rivuole indietro.... e con l'aiuto di Schizzetta che mi telefona recupero la mia pistola.
Ci resta solo un cucciolo… molto molto sofferente.... che però ha sorriso un po’ quando Schizzetta mi ha messo in borsa e portato via....
Il clownbus è arrivato... non mi sono nemmeno resa conto di quanto tempo sia passato... recuperiamo Smemo che è il solito ritardatario... il suo aiutante ci accompagna fino alla fermata... le mamme ci salutano e mi chiedono se prendo l'ascensore per andare via; io rispondo che prendo il clownbus... ci sta aspettando... e via dentro la ludoteca.
Altro tuffo nelle palline... stavolta per festeggiare... per condividere... foto di rito con cellulare...
Le emozioni.... quelle non si possono descrivere così a fondo.
Un bacio e a presto
Solletico!

mercoledì 6 aprile 2011

Diario di bordo di Lunedì 04/04/2011: missione compiuta!

Sono le 21.25 del 03/04/2011 quando mi telefona Andrea Accaputo. “Wow, sì sì che bello, certo!” è la mia risposta. Ma a quale domanda?: “Sei disponibile domani a venire in corsia con me e Chiara?”
Ore 8.30 del 4, attendo Svitolo per andare a prendere la dolce sorridente Bollicina. Non sto nella pelle e ho tanta paura di sbagliare in qualcosa, ma, omertosa, non dico niente. Fimmina d'onore sugnu! Un abbraccio alla mia piccola zecca (cioè mia figlia) e via. Arrivati a Siracusa! Obiettivo primario: trovare parcheggio. Un po’ lontanu u truvammu, ma vista la bella giornata una camminata non guasta. Siamo in orario; visita impellente di Bollicina in toilette per fare plin plin (la ragazza beve Rocchetta, puliti dentro e belli fuori!).
Ci siamo! Entrati in ludoteca e iniziamo la vestizione, trucco, foto, e subito nel corridoio, dove già si trovano parecchi principi e principesse. Chiara resta con loro mentre io e Svitolo entriamo nelle stanze. Ci chiedono bassotti, spade, sciabole e fiori. In verità avevo detto: chisti sacciu fari e chisti fazzu! Ad aiutarci a fare i nodi c'è la magnifica Giusy, zia del piccolo Matteuccio, un bimbo biondo dai capelli lunghi, che a me (e non solo) sembra una bella principessa. Molti bimbi sono allettati con le flebo, o meglio, come dice Bollicina, con i succhi di frutta appesi. Loro si divertono semplicemente con le bolle di sapone. In una stanza a 2 posti c'è Rachele, una piccola di soli 7 mesi: che bella tenerla tra le braccia e tra “'ngu!” “'nga!” pure svariati sorrisi. Nella stessa stanza una bimba di 10 anni, innamorata del suo Michele, mi chiede un cuore rosa. Quasi perfetto. unico neo. OH MARIANO, MA COMU SI FA A TRASFORMARE IL CERCHIO IN UN CUORE? L'ho strozzato, soffocato per oltre 5 minuti ma sempre cerchiu arristau! Nella stanza seguente trovo Arianna, piccola stella! Che tenerezza!!! Lei i baci non li dà, ma li accetta ben volentieri. L’unica volta assieme a Bollicina è stata nella stanza di un undicenne in compagnia dei genitori. Non vi so spiegare come lei sia riuscita a posizionare il padre affinchè la tv si vedesse! Che ridere! Indietreggiando indietreggiando siamo nuovamente dentro la ludoteca, immersi nella vasca, con le palline che ci massaggiano per più di 15 minuti. Opinioni, resoconti e consigli per le successive volte e poi ci strucchiamo, pronti a tornare a casa, carichi e felici. Clownini, quanto altro avrei da dire, ma devo lasciare spazio a Svitolo che come sapete è un tantino logorroico!:)
Mi auguro che tutti possiate fare questa esperienza al più presto. Un abbraccio a tutti e alla prossima! Un grande grazie a Bollicina e Svitolo, che mi ha accompagnato sempre con il suo smile dolcissimo. Ciao!!!

Spumosa


Svitolandia, 03 aprile 2011
Sono appena rincasato da una festa, dopo aver lasciato che un gruppo di chiassosi (ma teneri) fanciulli tornasse fra le braccia delle mamme e dei papà, e, con il mio cappello da giullare (dal quale Giulietto, l’inseparabile Amico di peluche, quest’oggi, ha deciso di fare capolino) ancora ben calzato in testa, pregusto già il piacere di lasciarmi avvolgere dalla morbidezza d’un comodo pigiama, e d’infilare delle calde pantofole ai piedi, ma trovo il tempo di sbirciare la pagina di Facebook che, con molta cura, e non privo di difficoltà, ho creato per sentirmi ancor più vicino a coloro che amo, e un piccolo segno di colore rosso fra le notifiche m’informa che qualcuno avrebbe qualcosa da dirmi. Quel “qualcuno” ha gli occhi vispi e il sorriso lucente di Bollicina, che domanda a Svitolo e a Spumosa di farle compagnia il giorno dopo, qualora ci fosse disponibilità e voglia di cimentarsi in “battaglie” di palloncini e imprevedibili voli di bolle di sapone. E’ tarda sera, mi chiedo se Spumosa non si sia già tuffata “fra le braccia di Morfeo”, ma decido che “il gioco valga la candela”, e corro il rischio di svegliarla. Spumosa è ben desta, così inizio a parlarle, girando attorno all’argomento per tenerla sulle spine. In una frazione di secondo, Spumosa “mangia la foglia” e la sua voce si fa squillante. Morale della favola, passano pochi attimi, e annuncio a Bollicina che “dopo un’attenta e ponderata consultazione, Spumosa e Svitolo hanno deciso che … ci saranno, caspita, certo che ci saranno!” …    
  
Svitolandia, 04 aprile 2011

"Porterò con me il sorriso delle persone che amo, perché faccia luce su ogni cosa che vivrò" ...

Quei pigroni di Romeo e Giulietto, questa mattina, se la prendono comoda, così decido di lasciarli dormire (dopotutto, ieri, hanno avuto il loro bel da fare, e si son divertiti parecchio, con quei bimbi che giocavano a rincorrerli, per poi “stravolgerli” di coccole), e prendo con me Lilly, una buffa cagnolina che stringe fra le mani un cuoricino con su scritto “Ti voglio Bene”. Sono le cinque del mattino, e, mentre il cielo comincia, pian piano, a schiarirsi, mi diletto a fissare cuori, palloncini e fiori su un camice ancora immacolato. Preparo la borsa, che non conterrà in alcun caso qualcosa di logico e sensato, ma, per Svitolo, sarà pur sempre zeppa di “quel che mi passa per la testa”, e corro alla fermata del Clownbus, che, in questo caso, corrisponde alla casa di Spumosa, da cui partiamo, colmi d’entusiasmo, pervasi di belle speranze, e privi d’una qualsivoglia forma d’apprensione ( ehm … ).   
Strada facendo, il Clownbus guidato da Spumosa farà una sosta per lasciar salire Bollicina, e il viaggio continua, tra una confidenza e una risata, scandite dagli starnuti della stessa Bollicina, il fare materno della dolce Spumosa … e il pessimo senso d’orientamento del malcapitato Svitolo, che, stranamente, viene interpellato ogniqualvolta ci sia da illustrare un percorso, proprio lui, che possiede la patente da dieci anni, senz’aver mai guidato!
Parcheggiamo press’a poco a Cassibile, ma, come ha riferito Spumosa nella sua nota, la giornata è bella, e non dispiace l’idea di far due passi. Di lì a poco, una variopinta Ludoteca ci accoglie perché ci si possa preparare per bene; Svitolo è affascinato dai cavallini a dondolo, da una casetta che ricorda, per molti versi, quella delle fiabe, da orsetti di peluche e dai molti disegni di bambini alle pareti, ma ha un po’ paura di un enorme “mostro” tecnologico, che, coi suoi congegni, rappresenta una nota stonata in quel luogo di forme e colori. Bollicina e Spumosa son pronte, è tempo d’andare.
L’esordio è memorabile: “Oh, ci avevano parlato d’un castello abitato da una splendida principessa dai capelli color del Sole. Ti abbiamo trovato, finalmente”. La “principessa dai capelli color del Sole” si chiama Matteo, è un bimbo d’una bellezza indescrivibile e porta capelli lunghissimi che una formidabile zia, Giusy, accarezza delicatamente. “Ops … Devi sapere che Svitolo è un po’ maldestro, ti aveva scambiato per una principessa, ed invece sei un valoroso principe”. Zia Giusy ha un piglio simpatico, e il Sole che colora i capelli di Matteo si riflette nei suoi occhi; peraltro, si rivela un aiuto prezioso quando si tratta d’annodare i palloncini, cosicché decidiamo “d’assumerla”, auspicando di trovare una “zia Giusy” ovunque andremo. Estasiato, lascio sorgere, col mio soffio, una, due, tre bolle di sapone; poi, le porgo a Matteo, domandando se abbia voglia di provare. Matteo avvicina le sue labbra, e ne produce un numero incalcolabile; sono leggere, e, sospese nell’aria, si rivestono di sfumature che contemplano l’intera scala dei colori. Nel frattempo, da un lettino poco distante, un visetto grazioso fa capolino: è Emanuele, il più piccolo fra i presenti; mi avvicino, e lascio che lui scelga con un ditino un palloncino di colore rosa, perché, con l’opera paziente e minuziosa di Spumosa, diventi una “Spada che non faccia male”. Gli sono accanto i suoi nonni, e, con loro, il bimbo ingaggia una “lotta”, che, a differenza dei giochi che noi “grandi”, spesso, facciamo, non è votata “a fare la guerra”, ma solo “a fare del Bene”. Emanuele ha una rana di nome Cocco, stringe in mano un cuore con su scritto “Love”, ed è naturale che, di lì a poco, Cocco e Lilly diventino Amici per la pelle (o per il peluche). Intanto, Andrea ha ricevuto in dono una scatola di pastelli. Gli porgo un foglio di carta pulita, perché possa lasciarci un disegno che parli di lui. Pochi minuti dopo, mi mette fra le mani una casa grandissima, con le finestre da cui potersi affacciare, per affidare al vento i propri sogni e far sì che possano volare lontano. Salvo è un Amico di Andrea, mi chiede dell’altra carta, e, nel suo disegno, due persone si tengono per mano e si amano in modo sincero.
Spumosa ed io saltiamo su un Clownbus che passava di lì, e incontriamo Rachele, una bimba di soli sette mesi, che si volge a noi con lo sguardo un po’ assonnato. “Fra un po’, farà la nanna”, mi annuncia la sua mamma, ed io non credo ai miei occhi. Spolvero i cassetti della memoria, e scopro che conoscevo Rachele fin da quando era nel pancino della sua mamma, e che, soprattutto, conoscevo il fratellino di Rachele, quel Carletto che aveva animato la mia estate di qualche mese fa con i suoi adorabili “dispetti” di fanciullo. Presento a Rachele PioPio (un soffice pulcino che Spumosa ha portato con sé). Lei l’osserva incuriosita e l’accarezza con le dita, così Svitolo non resiste alla tentazione di tenere quel morbido fagottino fra le sue braccia, e, con Rachele, assiste divertito alle peripezie dell’indomabile Spumosa, alle prese col primo Amore d’una bimba, desiderosa d’avere un cuore di palloncino per il suo Michele. “La torsione, Spumosa, è importante la torsione”, ma quel cuore proprio non vuol saperne di diventare un cuore. C’è una principessa (questa volta, è una vera principessa) di nome Federica, che vuol sapere quanti anni abbia Svitolo. Le spiego che, a Svitolandia, il Paese dei Persemprebambini, non esiste un’età, ma ciascuna delle persone che vi abitano rimane fanciulla per sempre, e conserva quella voglia di sognare e di lasciarsi sollevare sulle ali della fantasia ch’è tipica dei bambini. Le stesse ali che sembrano prender vita nelle bolle di sapone del piccolo Alessio, che rimango a contemplare affascinato, per quell’innocenza che traspare dalla semplicità del suo gioco. Mentre Bollicina domanda ad Arianna quale gusto abbia il succo di frutta che sta bevendo, ed Andrea e Salvo divengono i nostri “bodyguards”, fuori dalla stanza, una voce chiama “Svitol … Svitol …”. Orgoglioso dell’idea d’esser paragonato a uno sgrassatore univerale, esco sul corridoio, e ritrovo Matteo e la sua portentosa zia Giusy; Matteo vuole un bacio, e, a costo di lasciargli un po’ di trucco sulla guancia, è impossibile dirgli di no. Ingaggiamo una nuova “sfida” a suon di bolle di sapone, che l’eroico Bryan si diverte a fare esplodere con la sua “Spada”.
E’ trascorsa un’intera mattinata; è trascorso un attimo. Il Clownbus ci richiama col suo “clowncson”, e Svitolo rotola per il corridoio, rincorso da Andrea. “Stai pulendo il pavimento, te ne sei accorto?”. Con Bollicina e Spumosa, diviene pianta e diviene poster; poi, è già tempo di tornare a Svitolandia.  
“Non parli? E quest’insolito silenzio?”.
Non parlo. A volte, io non ho parole, ma immagini che si susseguono come diapositive d’un film di cui l’Amore è il regista. Di minuscole mani, agitate in segno di saluto. D’una madre, che, sincera, ti offre la sua Gioia (“Tutto è andato ancor meglio di come sperassi”). Dello stupore d’un segreto rivelato, che, forse, si conserverà nel tempo.
“Ché, quando non sono Svitolo, io mi chiamo come te” ...

Svitolo


domenica 3 aprile 2011

Diario di Sbordo: sabato 26 Marzo in corsia con Skizzetta, Palloncino e Arcobaleno :)

ESSERE PRESENZA
(Sentire, sentirsi...sentire).

Nessuna ansia, nessun pensiero, nessuna paura. Il tram tram quotidiano non mi ha concesso di fermarmi un attimo a pensare, e questo è stato un bene.
Ore 13.30 rientro a casa, pranzo veloce e sono già le 14.10, non ho preparato nulla, inizio a guardarmi intorno e prendo una borsa colorata d'azzurro e ovviamente con tracolla di vari colori (le sorelle ogni tanto fanno anche qualcosa di buono =) ). Butto dentro gli attrezzi del "mestiere" ihih, spara-bolle: presente; pompetta: presente; palloncini (cavolo li avevo comprati per i bambini e invece prova e prova me ne sono rimasti pochissimi): diciamo che ci sono; libri di fiabe e fogli bianchi non si sa mai...
Mmm non ci entra più niente. OK, prendo uno zainetto e metto trucchi, salviettine, camice, pieno anche questo.
Ovviamente borsellino, ombrello, pochette, chiavi dove le metto? Altra borsa =) sembrava che stessi facendo il TRASLOCO, più che andare in corsia -.-
E' ora di andare! Ore 14.45 salgo in macchina, vado a prendere Skizzetta, sale in macchina e inizia il viaggio e questa volta la "META" è ciò che conta.
Skizzetta: << Pronta? >>
Arcobaleno: << Non c'ho pensato ed è meglio continuare a non farlo =) >>.
OTTIMO!
Arriviamo in Ospedale e già trovare parcheggio è un'impresa, ma che va a buon fine.
ELEVATORE: PIANO 1. ELEVATORE? Ma sono impazziti? Mba...sorvoliamo, direzione LUDOTECA.
Arcobaleno e Skizzetta sono presenti, inizia l'abbandono degli abiti tradizionali e la vestizione, Palloncino non tarda ad arrivare. Ho apprezzato tenacia e audacia di Palloncino: << Questa volta mi trucco da solo! >>, Skizzetta (streghetta) << Bene, io non ti trucco, oggi sono cattiva =P >>,
nuvoletta di Arcobaleno: << mmm... -.-  :-O  O.o ma sì, con me sarà buona, in fondo è la prima volta =) >>.
Così è stato =) .
Operazione trucco VIAaaa: Skizzetta e le sue strane posizioni -.- =)
nuvoletta di Arcobaleno: << cavolo, potevo farmi i baffetti -.- >> =)
Vabbè, donna baffutta sempre piaciuta, diceva il detto dei saggi, quindi va bene così!
Operazione trucco terminata.
Perfetto, tutto pronto.
MANI...RESPIRO...VIA!
Una sbirciatina...la testolina di Skizzetta fa capolino dalla porta: c'è un piccolo ometto in braccio alla mamma.
Sbircio anch'io e rientriamo. Poi usciamo e... avete presente la scena di Mary Poppins quando ballano gli spazzacamini? Bè " Sotto braccio tutt'insiem, sotto braccio sotto braccio sotto braccio tutti insiemmmmm" , ottima sincronia di intrecci!
1° stanza:
si passeggia davanti la porta cercando di sbirciare dentro per vedere com'è la situazione e di farci notare. Ops mi sa che ci hanno notato, Desirè e Alessandra escono dalla stanza e... subito "splattati" sul muro come camaleonti cercando di mimetizzarci. O.o niente da fare Desirè si gira verso Skizzetta urlando: << Tanto ti vedoooo, ti sembra che non ti vedooo, vistaaa>>. Skizzetta entra in stanza e prova e riprova a nascondersi, dentro la borsa, dentro una busta ma non c'è niente da fare, Desirè non si lascia convincere. Ops, io e Palloncino siamo ancora spalmati al muro =P forse non ci hanno visti :o? , ma ecco Alessandra che ci "sgama" e quindi BASTA fare la carta da parati =P.  Si inzia a giocare con loro, e si inizia a cercare Alessandra, dato che Palloncino le aveva messo la polverina magica ed era diventata invisibile! Alessandra non si trovava più! Dietro la flebo di Tiziano, dietro la mamma di Tiziano, dietro le sedie, dietro il telefono, sotto il telefono, niente da fare, Ale si è volatilizzata. Ma ecco l'occhio lungo di Desirè, prima mi dice di averla vista fuori, poi ci ripensa e mi dice che si è nascosta dentro l'armadio! Allora vado per cercarla, Desirè e Skizzetta mi aiutano nell'impresa, ma... appena apro l'armadiooo "Fiuuuuuuuuuuuu" come un fulmine la donna invisibile scappa via, ed io la inseguo.
Il corridoio è pieno, iniziamo a prendere confidenza, Desirè si lega subito e iniziamo a fare i palloncini, abbiamo scoperto che i palloncini si gonfiano solo se ci soffi sopra =) ... Proviamo a fare un cuore, --.-- le dico: <<pensa: cuore cuore cuore cuore cuore >> ma neanche la forza del pensiero basta per fargli prendere la giusta forma. Arriva la visita medica e Desirè mi chiede di accompagnarla in stanza, vuole la mia mano e non più quella del papà (emozione) ... L'accompagno, ma Skizzetta mi trascina via perchè non si può rimanere.
Allora andiamo ad invadere un‘altra stanza, l'entrata stavolta è più dolce, con bolle colorate che attraversano la stanza, ecco due occhioni neri che ci sorridono. Entriamo e ci buttiamo giù per terra a gattonare continuando a riempire di bolle la stanza. Ma Delia sta male e piange. Skizzetta va da lei, io e Palloncino andiamo da Giorgia, i suoi occhi e il suo sorriso sono espressivi. Palloncino, che è più bravo, le fa un cuoricino. A lato del suo lettino c'era un quadro di Nemo, ecco preso subito al volo il libro di fiabe che guarda caso (=P) si trovava proprio tra gli attrezzi del mestiere =). Abbiam raccontato un pò insieme la storia, ma poi Giorgia voleva continuare a vedere il suo bel cartone e quindi la saluto, ma prima le lascio "Uno smile luminoso" così avrà sempre il nostro sorriso a portata "di sguardo" .
I medici sono andati via... Desirè, Alessandra tornano in corridoio e si aggiungono a noi gli ometti Tiziano e Matteo. Si fanno le bolle, si dà forma ai palloncini e "BUM" ne scoppia uno... Palloncino è in pericolo, è morto... parte il massaggio cardiaco 1,2,3,4,5... via... 1,2,3,... via... 1,2,3... ecco ecco si è ripreso! =)  Respiro!
E si riparte, ma ... le mie "sculture" non sono belle come quelle di Palloncino, non per niente il suo nome è tale =).
E vogliamo parlare della confusione col miscuglio dei colori? Palloncino inizia con il nominare il rosa-giallo, il rosso-blu ed io sto al gioco e i bambini ci prendono per imbecilli. Alla fine il palloncino rosa- era blu! =)
Inizio a sfoggiare forse l'unica scultura decente che riesco a fare: LA CHITARRA.
EVVAI! Questa piace! Inizio a suonarla e a cantare la scala: Desirè apprezza!
E chitarra per tutti fu!
Ma mentre stavo per far un cagnolino ad Alessandra, arriva Matteo che mi incita a lasciare volare il palloncino non ancora legato, io l'avviso : << Il palloncino farà le scorregge se lo lascio e moriremo dalla puzza>>, lo lascio ..." Puzza puzza puzza che puzza" Blleaaaaaaaaaaah -.- Risate generali e si ricomincia.
Mi allontano un attimo, cercando di portare un cagnolino a Delia che non smette di piangere, il cagnolino la fa sorridere e calmare, parliamo un po‘, ha 2 anni ma poi ricomincia... e allora indietreggio lasciando il cagnolino lì accanto a lei che le dà i bacetti "guarevoli".
Oh dimentico di fare la chitarra ad Alessandra, e le dico che sono proprio senza memoria, dimentico sempre tutto, lei giusto per confortarmi mi dice: << sì, voi pagliacci siete proprio stupidi !>> le sorrido e le dico << eh già... stupidi stupidi>>.  Le faccio la chitarra, sfodero la mia voce canterina e... è arrivata la cena! E meno maleeee =) le sue orecchie non ne potevano più.
Vado a dare un occhiata nelle ultime stanze, ma i bimbi sono piccini e quindi ritorno nella stanza di Desirè, Alessandra, Alessia e Seby, che nel frattempo si è trasformata in una sala ristorante. Mi accomodo su una sedia invisibile, comodissima, ma Desi e Ale mi fanno notare che non c'è la sedia ma io insisto dicendo che è comoda, inizio a mangiare con loro ed anche lì mi prendono in giro perchè mangio da un piatto vuoto =), mi distraggo un attimo parlando con Ale e vado per sedermi "Paff... cado col -deretano- in terra" << Ahià... qualcuno mi ha rubato la sedia O.o >> Ridono.
Mi rimetto in piedi... Desirè non vuol mangiare perchè le hanno dato riso in bianco e scotto e propriooo bleaaaah, le metto la polverina magica ma niente... non funziona, la mia polverina era scaduta (devo farmela prestare da Polpetta)! =)
Esco salutando tutti... Skizzetta e Palloncino non mi trovavano più! Lasciamo l'ultimo palloncino... e poi ecco arrivare il CLOWN BUS--- PE PEEEEEE... SI TORNA Alla realtà!

DIETRO LE QUINTE: 1 cosa di rito, ormai per tutti a quanto ho capito, ci si tuffa proprio dentro la vasca delle palle colorate... le palline idromassaggianti =P
Fiù, è andata benissimo! C'ERO! Era il momento giusto, non doveva essere nè prima nè dopo ma oggi, ESATTAMENTE OGGI!
Mi sono stupita, dicevo a Skizzetta, di come è andata. Non pensavo di saper mettere in atto ciò che avevo ascoltato, pensavo fossero cose che non avevo interiorizzato, invece tutto è stato un fluire di idee, di invenzioni, di interazioni nettamente guidate da loro, i veri protagonisti: I BAMBINI!

Abbraccioni a tutti,
ARCOBALENO


sabato 2 aprile 2011

Sometimes, a hug is all what we need…

L’espressione Free Hugs vuol dire semplicemente abbracci gratis,
e si riferisce a un’iniziativa sociale nata in Australia ed in seguito diffusasi in molte altre città del mondo.
Vi partecipano persone comuni che semplicemente offrono abbracci gratis (free hugs)
ai passanti, in luoghi pubblici come parchi, piazze e grandi vie pedonali!!! :D
E abbracciare completi estranei in modo disinteressato per la pura gioia di condividere e abbracciare e riconoscere “Perchè no? Ho bisogno di un abbraccio proprio adesso!”
e abbattere per un momento quei muri invisibili che ci separano…è semplicemente una scoperta meravigliosa!!! :D
Il sito ufficiale di questa campagna è http://www.freehugscampaign.org/
Per darvi un idea di cosa stiamo parlando e cosa può succedere guardate il video :)




...e gli abbracci possono essere molto contagiosi!!!!!

Domani 3 Aprile a Siracusa in piazza Duomo "intorno" alle 11.30 FREE HUGS!!!!

PORTATE LE VOSTRA BRACCIA E UN SEGNO, MEGLIO ANCORA UN CARTELLO CON SCRITTO “REGALASI ABBRACCI” così tutti potranno riconoscerci e magari capire!!! :D

A domenica!!!

...Giovedì 24 Marzo in corsia con Polpetta, Bollicina e Smemo...

Camice pronto, palloncini e pompetta presi, trucchi ci sono… ok posso andare!!!
Dopo tanto girovagare riesco a trovare il reparto e trovo anche Chiara già vestita e quasi truccata…
Inizio a prepararmi mentre aspettiamo Smemo.
Eccolo che arriva e mentre inizia ad entrare con la testa nel pallone io mi pongo la domandona:” mi trucco da sola o mi faccio truccare?”
Ma SSSSSSIIIIIIIIIII,chi fa da sé fa per tre… faccio da sola e l’unico pasticcio che combino solo lentiggini che in realtà sembrano delle lenticchione enormi.
Ed ecco che si fa avanti il dubbio e Chiara mi fa la fatidica domanda :”Polpetta ma ti sei persa una lentiggine?”… MA NOOOOOOOOO QUELLA È NATURALEEEEEE :D È IL MIO NEOOOOOO!!!
Bene! Siamo pronti… salta,salta,salta,respironeeeeeeeeeeeee e via, SI PARTE!
Appena si apre la porta iniziano a comparire i primi occhietti un po’ curiosi, un po’ straniti ma tanto tanto dolci.
Ed ecco che iniziano a nascere i primi cagnolini e la prima spada da principe azzurro.
Gli occhietti dolci diventano sempre di più e i sorrisi iniziano a riempire il cuore.
Iniziamo ad entrare nelle stanze e incrociamo gli occhi vispi del primo ometto che si mostra subito disponibile e molto molto simpatico.
Accanto a lui un cuccioletto che dorme e una signorina che ha tanto mal di testa e non ha voglia di giocare, ma dopo un po’ grazie a Bollicina inizia a fare la maestra di danza.
Iniziano a svegliarsi anche tutti gli altri cuccioletti e sentendo un po’ di movimento nel corridoio iniziano a venirci a trovare anche nelle altre stanze.
Una piccola comincia a giocare con le mie palline e solo dopo mi rendo conto che sono diventata “Giotto”, il suo cagnolino che ha lasciato a casa e che le manca tanto.
Cambio stanza e mi accolgono due occhi meravigliosi, un sorriso pieno di luce e un dolcissimo “TTATTAAAAAAA”… O MAH… ASPETTATE… MA SONO DUE… SONO DUE GEMELLINI STUPENDAMENTE BELLISSIMI E TANTO TANTO SORRIDENTI.
Diventiamo dei provetti batteristi con le sedie del corridoio e tra un palloncino e una spruzzatina di deodorante arriva la PAPPA… ora sì che Polpetta può iniziare il suo vero lavoro!!!
Alessandra non vuole mangiare e fa i capricci così mi metto accanto a lei e inizio a spruzzare la polverina della pappa dentro ogni cucchiaio… e piano piano l’obiettivo è stato raggiunto: Alessandra ha pappato 10 cucchiai di pasta!!!
Ops il mio panciotto inizia a brontolare,ma… c’è il carrello della pappa in giro…  MMMMM CHE SI FA? Vabbè dai facciamo finta di chiedere:” C’È LA MERENDOLA PER NOIIIIIIII? CI DATE LA MERENDOLA?”… guardo Bollicina e decidiamo che quel carrello sarà nostro, iniziamo a fischiare:” FIUUUUUUUU FIUUUUUUUUU CARRELLO IN SOSTA VIETATAAAAAAAA FIUUUUUU FIUUUUUUUUUU MULTA IN ARRIVO”…ops il dottore :d :” E' CHE NOI AVREMMO UN PO’ DI FAMUCCIOLA… CI DA LA MERENDOLA? ”.
Il dottore della pappa mi dà una pera:” DOTTORE MA IO LA CACCA LA FACCIO SEMPRE, NON HO BISOGNO DELLA PERA. BOLLICINA, A TE SERVE PER FARE LA CACCA?”.
Dopo un po’ di trattative il dottore della pappa mi da una mela… BUOOOOOOOOONA FAME FAME FAME!!!
Piano piano rientriamo in ludoteca, non prima di aver fatto l’ultimo BAU BAU ad un bimbo del day hospital.
Io e Bollicina siamo in ludo e come durante tutto il pomeriggio ci siamo perse Smemo…… mannaggia alla testa nel pallone!!!
Ma no… eccolo che rientra, mi sorride e mi chiede:” COME TI SENTIIIIIII?”… e come potrei sentirmi se non FANTASTICAMENTE BENE?.
Tutti giù in mezzo alle palline ignari della vera faticata che stavamo per vivere… FARE UNA FOTO DECENTE!!!
Bene, riusciamo anche in questa impresa e dopo essere tornata Giusy, Chiara mi fa una carezza e io l’abbraccio come se non avessi avuto bisogno di nient’altro…una cosa sola ho detto guardandola negli occhi “CE L’HO FATTA!!! IL MIO SOGNO SI È AVVERATO!!!
E dopo aver trascorso il pomeriggio più atteso degli ultimi mesi, mi incammino verso la stazione per tornare alla vita di sempre…e tra un sospiro e un sorriso nella mia testa rimbomba una frase:”C’È PIU’ GIOIA NEL DARE CHE NEL RICEVERE”.
Un abbraccio grande a tutti voi amicici clownini!!!

Polpetta

sabato 12 marzo 2011

Un po' di spiegazioni... =) e presentazioni!!!

Salve a tutti!:D
Mi presento: il mio nome è Corrado, per i clown, Birillo; per chi nn mi conosce io faccio parte dell’associazione Street Children da circa tre anni… è impossibile che ultimamente i nuovi "clown in itinere" mi abbiano visto perché è già da diversi mesi che sono fuori dalla Sicilia per motivi di studio, ragion per cui nn ho potuto partecipare agli ultimi incontri!
D’ora in poi dovrei essere io (principalmente) a “gestire” questo blog, anche se, a dire il vero, è un azzardo in quanto nn ne ho mai tenuto uno serio: come è stato già puntualizzato il blog verrà aggiornato nel tempo libero, per cui nn mi linciate nel caso dovessi ritardare nella pubblicazione di qualche diario!:D Il blog è ovviamente di tutti, quindi se volete pubblicare qualcosa basta che mi (ci) inviate il materiale e noi lo posteremo.

Seppure nn me la cavi granchè con computer e tecnologie varie, ho voluto prendere l’incarico di tenere personalmente aggiornato il blog più di ogni altra cosa perché, nn potendo (per motivi pratici) farvi compagnia in pediatria, possa aver modo di essere al corrente di quello che succede in associazione e di illudermi di seguirvi durante le vostre esperienze (una specie di angioletto custode che vi segue fra i corridoi e le corsie del reparto!):D… ciò nn esclude che questo possa anche essere un modo per conoscervi (mi riferisco ai nuovi arrivati!).

Dato che l’associazione è dotata di un indirizzo e-mail (beh anche più di uno!!!),  
vi chiedo di inviare le comunicazioni e i diari delle esperienze in pediatria, foto, video e materiale che volete venga pubblicato sul blog, a clown.siracusa (at) gmail.com

Volevo spendere giusto due parole sulla mia esperienza in associazione: devo dire che, sin dal primo momento, ho gradito il modo in cui era stato organizzato il corso introduttivo, in particolare l’insolito modo con cui ci si conosceva fra “gavettanti”… abbiamo sin da subito iniziato ad abbracciarci, tenerci per mano, accarezzarci, massaggiarci (più che un messaggio era un’occasione per comunicare la nostra presenza agli altri), scambiare il nostro affetto e le nostre impressioni, imparare a fidarci gli uni degli altri, etc! Insomma, un’esperienza talmente insolita per tutti che è impossibile dimenticare i pianti spontanei di gioia che hanno accompagnato quel fantastico corso: fu un’esperienza tanto intensa che alla fine del corso avevo quasi l’impressione di conoscere uno per uno i partecipanti da tempo immemorabile; tutte le emozioni che, normalmente, sarei riuscito a provare dopo mesi e mesi di amicizia, vennero condensate in sole 24 ore di corso, e fu proprio quest’impatto che mi sconvolse!
Ma, dimostrando di nn averne avute abbastanza:), continuai a partecipare agli altri corsi, incentrati sulla formazione di clown: costruimmo il nostro personaggio e il nostro vestito, allenammo la nostra abilità (fondamentale se si vuole fare il clown) di improvvisare una scena in un particolare contesto, imparammo a cadere, scazzottarci, schiaffeggiarci, spiaccicarci contro le porte, fare sgambetti senza rischiare di finire noi sui lettini dell’ospedale, ci destreggiammo nell’arte del modellamento dei palloncini (evitando possibilmente di farli scoppiare), ricevemmo un po’ di dritte su come comportarci in ospedale (a maggior ragione perchè a contatto con bambini), etc… insomma, diventammo dei “quasi-clown”!!!
Eh sì, perché mancava il passo essenziale e in assoluto più terrificante: la fatidica “prima volta in pediatria”, ovvero quella occasione in cui avresti scoperto se, con un naso rosso, un cappello colorato, 1 chilo di trucco in faccia, 10 chili di robe addosso fra papillon, pompette, palloncini, palline di giocoleria, bolle di sapone, pupazzetti, cravatte di tutti i colori, ciondoli penzolanti da ogni angolo del camice (e per di più in estate con 40° all’ombra!) saresti davvero riuscito a far sorridere un bambino e nn peggiorare la sua condizione, oppure che era in realtà opportuno stare alla larga da un reparto (con quello scopo, per lo meno).
Ebbene, nonostante la tensione e la paura che mi facevano tremare le mani e le gambe, nonostante il caldo asfissiante che sembrava quasi volermi intimare di entrare in macchina con l’aria condizionata e invitarmi a rinunciare, penso di nn essermi mai, in vita mia, sentito meglio come durante le due ore che seguirono: nn mi ero mai accorto di quanto potesse essere gratificante ricevere un sorriso da un bambino per avergli semplicemente costruito un cagnolino o una spada coi palloncini, per aver finto di fare uno starnuto o una goffissima caduta da principiante; ma forse il momento in cui ti accorgi davvero che “hai fatto colpo su di lui/lei” è quando ti senti domandare se il giorno dopo ritornerai in reparto!
Può sembrare magico pensare che far sorridere qualcuno abbia un nascosto effetto curativo su chi sorride e chi fa sorridere, qualsiasi sia l’età degli interessati ; nn è d’altronde un caso se pazienti affetti da gravi malattie neurodegenerative come l’Alzheimer siano aiutati, oltre che con cure farmacologiche, anche con musico- e clown terapia, ed è una grande fortuna che negli ultimi anni si stia cominciando a riconoscerne i reali effetti benefici su pazienti e nn solo.



Ho già letto un po’ di diari e, a quanto pare, come c’era da aspettarsi, siete tutti entusiasti delle vostre prime esperienze in reparto: aspetto i vostri prossimi diari e vi chiedo di darci consigli e suggerimenti e quant’altro sul blog, di inviarci materiale che vi faccia piacere veder pubblicato, etc etc etc…
Vi auguro di divertirvi e di fare tante nuove esperienze in corsia: volevo solo darvi un suggerimento, quello di evitare di presentarvi al cospetto di un bambino tentando di coinvolgerlo in giochi troppo complicati o sottoporlo a prove troppo difficili per lui/lei (potreste addirittura avere l’effetto opposto a quello desiderato!)… ricordate che sono pur sempre bambini, nn esigono molto, anzi, sono proprio le cose più semplici a divertirli di più (se nn avete più assi nella manica, insomma, nn c’è bisogno di uscire di tasca le ultime novità in fatto di tecnologia, ma anche una banale pernacchia vi può aiutare a farlo/a sorridere!)^_^

Un abbraccio a tutti e grazie per il vostro prezioso contributo!!!;)

Birillo



Domenica mattina in corsia 27/02/11

Diario di bordo Bollicina, Palloncino e Giocattolo

Fermata dell'autobus a pensare...”capirai chissà se ci arrivo oggi in ospedale... gli autobus sono rari già durante la settimana figuriamoci la domenica!!!” Dall'altra parte della strada c'è un circolo sociale aperto e si vede una sagoma all'interno...sento improvvisamente un boato ancestrale venire da lì ...”BUUUURP” ...era un rutto che mi ha spettinato ….e io “SALUTE!!!!” e dall'altra parte una voce tonante “GRAAAAZIE!!!”...così è iniziata la mia mattinata di domenica dedicata alla corsia....

La sottoscritta con calma arriva in ritardo (naturalmente il famoso autobus non è mai arrivato!!!)...però non in ritardo quanto Palloncino!!!! =)
Magò (sempre carina e coccolosa!!!) mi dice che c'è la dott. “cattiva” e io vado a dare un occhiata per cercare di capire la situazione...erano tutti un po' indaffarati perchè “l'albergo” era al completo...siamo in alta stagione dopotutto!!!!
….c'è anche Bacchetta-Ortica-varie ed eventuali oggi con noi...era “ansiolitica” per la sua prima volta...ma più che ansiolitica....molto di più...soprattutto quando le voci dei bambini si sentivano più vicine e concitate, e ogni tanto si sentivano dei pianti...e l'eccitazione cresceva ovunque....
WOW...oggi ci sarà un bel da fare!!!!
Palloncino finalmente arriva....muoviti che sei in ritardo....ma sei tutto bianco...mettiti la mia t-shirt che è rossa...ti trucchi tu?!?...Sono bianco?...No sembri solo un fantasma!!!
C'era una spia....siamo sicuri...qualcuno ha detto ai bambini che c'erano i clown in sala giochi....così usciamo...ed erano tutti ad aspettarci....bambini, genitori, nonni, topo Gigio, fratelli, cognati....ho visto anche un signore anziano in pigiamone che secondo me è venuto direttamente da geriatria per noi!!!! ^_^'
...eravamo circondati e quindi senza nemmeno modo di poterci coordinare sul da farsi a parole ...quindi ci siamo lanciati fra di loro... le parole per fortuna non servono quando si è sintonizzati in altro modo quindi abbiamo capito subito tutti come muoverci...c'erano due bambine con degli attaccapanni in giro per il corridoio...gli attaccapanni quelli che hanno anche le bibite con la cannuccia...i bambini insistevano che erano medicine ma io insistevo che era latte di mandorla e non me lo volessero dire!!! C'era Sefora che era una piccina che faceva dei grandi sorrisoni solo a vedere la mia faccia fare qualche accenno di smorfia e quando ha avuto un grande fiore tutto per sè e per il suo passeggino (la mamma era allergica e starnutiva ad annusarlo!!!) era felicissima...aveva un sorriso luminosissimo...e avvolte ti rendi conto che non ci arrivi...che vorresti che anche gli altri sentissero in quel momento quanto sei felice...e non riesci a contenerti (non parlo della pipì!!!)...e vorresti trasmetterlo anche agli altri...e senti che qualcosa spinge da dentro e vuole uscire (...e non si tratta nemmeno della cacca!!!)...e vorresti condividerlo con gli altri...danzare, giocare, abbracciare...e sembra quasi che il corpo ti limiti, sia una gabbia...non ce la fa ad esprimere quanta meraviglia c'è dentro in quei momenti!
...Devo andare in bagno...ti accompagno io mi dice una bimba con attaccapanni...andiamo!!!!
Poi ho a che fare anch'io con tre pirati pericolosissimi (...vorrei sapere chi gli ha fatto le spade!!!!) che minacciavano i clown... e abbiamo scoperto che erano anche esperti prestigiatori perchè riuscivano a far sparire tutto dalle tasche di noi clown senza che ce ne accorgessimo!!!!
Esmeralda invece è stata una delicata mascotte...con il nasino rosso disegnato ci ha seguito tutto il tempo senza parlare e sorridendo sempre di noi...
Andar via è stato veramente difficile stavolta, i bambini non volevano saperne di lasciarci...
...quando siamo riusciti ad entrare nella sala giochi ero felicemente sfinita e mi sentivo così splendidamente vicina unita agli altri...che meraviglia!

Bollicina



.....tutto cominciò nel lontano 1978........no,troppo lungo....
Sarò ripetitivo, ma sono in ritardo....niente barba.
Sono l'ultimo. Ci prepariamo in ludoteca Palloncino, Bacchetta, Magò e Bollicina. Bacchetta è un po' ansiosa(come nn capirla). Dalla porta si sente una gran confusione(sono tantissimi). I bambini ci aspettano in corridoio con i parenti...usciamo e non riusciamo a fare più di qualche passo( sono tutti qui!!!) si crea un po' di caos e i bambini tirano fuori tutta la loro esuberanza. Bollicina propone di separarli(ottima idea)...sono un amore...tutti quanti, dalla più vivace al più timido. Si parla un po', si confondono i nomi ;-) (senza fare arrabbiare i bambini) si confondono i colori così che il rosso diventa blue, il verde arancio etc. Qualche scultura di pollincini ed il gioco è fatto. I bambini sono felici e per un po' l'ospedale si trasforma in parco giochi dove possono scorazzare e soprattutto prendere a botte Palloncino e Bacchetta( poverina al primo giorno quante ne ha prese). Passa il clownbus e dobbiamo scappare...non ne vogliono sapere di lasciarci andare. Con molta dolcezza e l'aiuto dell'esperienza di Bollicina riusciamo ad entrare in ludoteca con una promessa ad una bambina...un ultimo palloncino...tutto bellissimo, tutto fantastico come sempre. Tanti sorrisi regalati a bambini, parenti ed infermieri. Solo una piccola nota triste: la bambina credeva ci fossimo scordati di lei e quando le abbiamo portato il palloncino stava già piangendo :'(
Però abbiamo mantenuto la parola data. I clown lo fanno sempre.
PS: una cosa importante. Una mamma mi ha chiesto di dire al bambino che saremmo tornati il giorno dopo....ovviamente nn l'ho fatto...mai fare promesse!
PPS: Bollicina sei grande!!!
purtroppo non ricordo altro....per questa volta vi siete salvati ;-)

Palloncino



Che dire...la mia prima volta...ero emozionatissima, in ansia. Ciò che mi spaventava era non essere all'altezza della situazione. Deludere un bambino e non essere in grado di essere il suo giocattolo.
E' stata un'esperienza bellissima che mi ...ha riempito l'anima. Ho la sensazione di aver fatto qualcosa di buono per me e per loro...sono sicura che è molto di più ciò che ho ricevuto io rispetto a quello che io sono stata in grado di fare per ciascun bambino.
Vi ringrazio per avermi dato questa meravigliosa opportunità, spero di non avervi deluso e che abbiate la voglia di regalarmi un'altra occasione.
Un abbraccio a tutti da...? boh! Bacchetta? Ortica? varie ed eventuali??

Giocattolo