lunedì 25 aprile 2011

Giovedì 21 Aprile in corsia con Solletico, Schizzetta e Smemo

Ci pensavo spesso, negli ultimi giorni, a quando avrei iniziato la mia avventura. Il nome ormai era deciso, il camice finito... mancava la telefonata o l'e-mail, che infatti arriva Venerdì scorso da parte di Elisa Schizzetta, che mi chiede se voglio andare con lei in ospedale.... l'indomani!!!
Ok, sposto un po’ di appuntamenti e impegni e decido di andare... ma Schizzetta ha la tosse, una brutta tosse... ci vediamo Giovedì pomeriggio.
Arriva Giovedì...alle 15.30 preparo la borsa...ma quale borsa..no, è troppo grande e mi dà fastidio... oddio le 15:45 e sono ancora a casa...prendo un sacchetto, infilo palloncini, pompetta, bolle di sapone, pistola spara - bolle e vado...subito in ascensore..un momento, il camice l'ho preso? I trucchi? Oddio che ansia, calma sei una psicologa, calma, prendiamo tutto..e voliamo all'ospedale, (per fortuna abito vicino, ma prendo la macchina lo stesso) e arrivo insieme a Schizzetta.
Ok, c'è anche Smemo... andiamo!
Entriamo in ludoteca, mi vesto, pantaloni a righe verdi, maglietta di Street Children, pinza per capelli, trucco...che fa Schizzetta. Accogliamo anche Sara, altra volontaria...trucchiamo anche lei.... ci prendiamo per mano… respirone.... ok, pronta! No, aspetta, faccio un tuffo nelle palline! Pluuuf! Bellissimo... ora sono veramente pronta!
Usciamo quatti quatti ma veniamo subito catturati da tre principesse monelle...loro tirano tirano la corda invisibile… e ci portano per il corridoio... Smemo, per non perdersi, si attacca alla mia cintura....
comincio a sparare bolle e con un po’ di solletico mi libero...
Vado in camera e trovo un giovanotto intento a giocare col pc.. gioco delle moto. Sembra non voglia essere disturbato...ma la mia sposa, che avevo in tasca e spunta dal mio dito, si innamora della moto nel suo pc e vuole assolutamente provare e scappare col poliziotto.... il giovanottone ride... continua a giocare ma ride.... la sposa è esaltata… il poliziotto (lo sposo) continua a chiedere dov'è finita la sua futura moglie.
 Saluto il mio amico e vado in corridoio. Smemo sta facendo uno spettacolo magico e ha trovato un aiutante bravissimo... Schizzetta è catturata dalle 3 principesse... fa palloncini con l'unica pompetta che abbiamo: la mia!
Ne prendo uno a forma di cane e vado da un piccolino, nell'altra stanza, che non può scendere dal letto.... sta facendo la cura.... il cagnolino palloncino gli dà un bacetto... lui smette di guardare i cartoni animati e mi guarda con occhioni ancora in lacrime… che presto lasciano il posto ad un sorriso bellissimo..quando vede dalla pistola sparare bolle grandi grandi tutte per lui....accanto c'è un altro cucciolotto… anche lui ha il suo cagnolino… e preferisce giocare con il libro magico che ho nelle tasche...ci sono coniglietti e leoncini che spuntano da lì....
Ritorno di là... occhiata di intesa e di incoraggiamento con Schizzetta... e poi solletico tutti... ci sono caos, urla, risate, i bambini non so nemmeno quanti sono.... ma tutti giocano e tutti rubano la pistola spara - bolle...
Ma dico loro che mi serve per la scuola dei clown… che poi la maestra la rivuole indietro.... e con l'aiuto di Schizzetta che mi telefona recupero la mia pistola.
Ci resta solo un cucciolo… molto molto sofferente.... che però ha sorriso un po’ quando Schizzetta mi ha messo in borsa e portato via....
Il clownbus è arrivato... non mi sono nemmeno resa conto di quanto tempo sia passato... recuperiamo Smemo che è il solito ritardatario... il suo aiutante ci accompagna fino alla fermata... le mamme ci salutano e mi chiedono se prendo l'ascensore per andare via; io rispondo che prendo il clownbus... ci sta aspettando... e via dentro la ludoteca.
Altro tuffo nelle palline... stavolta per festeggiare... per condividere... foto di rito con cellulare...
Le emozioni.... quelle non si possono descrivere così a fondo.
Un bacio e a presto
Solletico!

mercoledì 6 aprile 2011

Diario di bordo di Lunedì 04/04/2011: missione compiuta!

Sono le 21.25 del 03/04/2011 quando mi telefona Andrea Accaputo. “Wow, sì sì che bello, certo!” è la mia risposta. Ma a quale domanda?: “Sei disponibile domani a venire in corsia con me e Chiara?”
Ore 8.30 del 4, attendo Svitolo per andare a prendere la dolce sorridente Bollicina. Non sto nella pelle e ho tanta paura di sbagliare in qualcosa, ma, omertosa, non dico niente. Fimmina d'onore sugnu! Un abbraccio alla mia piccola zecca (cioè mia figlia) e via. Arrivati a Siracusa! Obiettivo primario: trovare parcheggio. Un po’ lontanu u truvammu, ma vista la bella giornata una camminata non guasta. Siamo in orario; visita impellente di Bollicina in toilette per fare plin plin (la ragazza beve Rocchetta, puliti dentro e belli fuori!).
Ci siamo! Entrati in ludoteca e iniziamo la vestizione, trucco, foto, e subito nel corridoio, dove già si trovano parecchi principi e principesse. Chiara resta con loro mentre io e Svitolo entriamo nelle stanze. Ci chiedono bassotti, spade, sciabole e fiori. In verità avevo detto: chisti sacciu fari e chisti fazzu! Ad aiutarci a fare i nodi c'è la magnifica Giusy, zia del piccolo Matteuccio, un bimbo biondo dai capelli lunghi, che a me (e non solo) sembra una bella principessa. Molti bimbi sono allettati con le flebo, o meglio, come dice Bollicina, con i succhi di frutta appesi. Loro si divertono semplicemente con le bolle di sapone. In una stanza a 2 posti c'è Rachele, una piccola di soli 7 mesi: che bella tenerla tra le braccia e tra “'ngu!” “'nga!” pure svariati sorrisi. Nella stessa stanza una bimba di 10 anni, innamorata del suo Michele, mi chiede un cuore rosa. Quasi perfetto. unico neo. OH MARIANO, MA COMU SI FA A TRASFORMARE IL CERCHIO IN UN CUORE? L'ho strozzato, soffocato per oltre 5 minuti ma sempre cerchiu arristau! Nella stanza seguente trovo Arianna, piccola stella! Che tenerezza!!! Lei i baci non li dà, ma li accetta ben volentieri. L’unica volta assieme a Bollicina è stata nella stanza di un undicenne in compagnia dei genitori. Non vi so spiegare come lei sia riuscita a posizionare il padre affinchè la tv si vedesse! Che ridere! Indietreggiando indietreggiando siamo nuovamente dentro la ludoteca, immersi nella vasca, con le palline che ci massaggiano per più di 15 minuti. Opinioni, resoconti e consigli per le successive volte e poi ci strucchiamo, pronti a tornare a casa, carichi e felici. Clownini, quanto altro avrei da dire, ma devo lasciare spazio a Svitolo che come sapete è un tantino logorroico!:)
Mi auguro che tutti possiate fare questa esperienza al più presto. Un abbraccio a tutti e alla prossima! Un grande grazie a Bollicina e Svitolo, che mi ha accompagnato sempre con il suo smile dolcissimo. Ciao!!!

Spumosa


Svitolandia, 03 aprile 2011
Sono appena rincasato da una festa, dopo aver lasciato che un gruppo di chiassosi (ma teneri) fanciulli tornasse fra le braccia delle mamme e dei papà, e, con il mio cappello da giullare (dal quale Giulietto, l’inseparabile Amico di peluche, quest’oggi, ha deciso di fare capolino) ancora ben calzato in testa, pregusto già il piacere di lasciarmi avvolgere dalla morbidezza d’un comodo pigiama, e d’infilare delle calde pantofole ai piedi, ma trovo il tempo di sbirciare la pagina di Facebook che, con molta cura, e non privo di difficoltà, ho creato per sentirmi ancor più vicino a coloro che amo, e un piccolo segno di colore rosso fra le notifiche m’informa che qualcuno avrebbe qualcosa da dirmi. Quel “qualcuno” ha gli occhi vispi e il sorriso lucente di Bollicina, che domanda a Svitolo e a Spumosa di farle compagnia il giorno dopo, qualora ci fosse disponibilità e voglia di cimentarsi in “battaglie” di palloncini e imprevedibili voli di bolle di sapone. E’ tarda sera, mi chiedo se Spumosa non si sia già tuffata “fra le braccia di Morfeo”, ma decido che “il gioco valga la candela”, e corro il rischio di svegliarla. Spumosa è ben desta, così inizio a parlarle, girando attorno all’argomento per tenerla sulle spine. In una frazione di secondo, Spumosa “mangia la foglia” e la sua voce si fa squillante. Morale della favola, passano pochi attimi, e annuncio a Bollicina che “dopo un’attenta e ponderata consultazione, Spumosa e Svitolo hanno deciso che … ci saranno, caspita, certo che ci saranno!” …    
  
Svitolandia, 04 aprile 2011

"Porterò con me il sorriso delle persone che amo, perché faccia luce su ogni cosa che vivrò" ...

Quei pigroni di Romeo e Giulietto, questa mattina, se la prendono comoda, così decido di lasciarli dormire (dopotutto, ieri, hanno avuto il loro bel da fare, e si son divertiti parecchio, con quei bimbi che giocavano a rincorrerli, per poi “stravolgerli” di coccole), e prendo con me Lilly, una buffa cagnolina che stringe fra le mani un cuoricino con su scritto “Ti voglio Bene”. Sono le cinque del mattino, e, mentre il cielo comincia, pian piano, a schiarirsi, mi diletto a fissare cuori, palloncini e fiori su un camice ancora immacolato. Preparo la borsa, che non conterrà in alcun caso qualcosa di logico e sensato, ma, per Svitolo, sarà pur sempre zeppa di “quel che mi passa per la testa”, e corro alla fermata del Clownbus, che, in questo caso, corrisponde alla casa di Spumosa, da cui partiamo, colmi d’entusiasmo, pervasi di belle speranze, e privi d’una qualsivoglia forma d’apprensione ( ehm … ).   
Strada facendo, il Clownbus guidato da Spumosa farà una sosta per lasciar salire Bollicina, e il viaggio continua, tra una confidenza e una risata, scandite dagli starnuti della stessa Bollicina, il fare materno della dolce Spumosa … e il pessimo senso d’orientamento del malcapitato Svitolo, che, stranamente, viene interpellato ogniqualvolta ci sia da illustrare un percorso, proprio lui, che possiede la patente da dieci anni, senz’aver mai guidato!
Parcheggiamo press’a poco a Cassibile, ma, come ha riferito Spumosa nella sua nota, la giornata è bella, e non dispiace l’idea di far due passi. Di lì a poco, una variopinta Ludoteca ci accoglie perché ci si possa preparare per bene; Svitolo è affascinato dai cavallini a dondolo, da una casetta che ricorda, per molti versi, quella delle fiabe, da orsetti di peluche e dai molti disegni di bambini alle pareti, ma ha un po’ paura di un enorme “mostro” tecnologico, che, coi suoi congegni, rappresenta una nota stonata in quel luogo di forme e colori. Bollicina e Spumosa son pronte, è tempo d’andare.
L’esordio è memorabile: “Oh, ci avevano parlato d’un castello abitato da una splendida principessa dai capelli color del Sole. Ti abbiamo trovato, finalmente”. La “principessa dai capelli color del Sole” si chiama Matteo, è un bimbo d’una bellezza indescrivibile e porta capelli lunghissimi che una formidabile zia, Giusy, accarezza delicatamente. “Ops … Devi sapere che Svitolo è un po’ maldestro, ti aveva scambiato per una principessa, ed invece sei un valoroso principe”. Zia Giusy ha un piglio simpatico, e il Sole che colora i capelli di Matteo si riflette nei suoi occhi; peraltro, si rivela un aiuto prezioso quando si tratta d’annodare i palloncini, cosicché decidiamo “d’assumerla”, auspicando di trovare una “zia Giusy” ovunque andremo. Estasiato, lascio sorgere, col mio soffio, una, due, tre bolle di sapone; poi, le porgo a Matteo, domandando se abbia voglia di provare. Matteo avvicina le sue labbra, e ne produce un numero incalcolabile; sono leggere, e, sospese nell’aria, si rivestono di sfumature che contemplano l’intera scala dei colori. Nel frattempo, da un lettino poco distante, un visetto grazioso fa capolino: è Emanuele, il più piccolo fra i presenti; mi avvicino, e lascio che lui scelga con un ditino un palloncino di colore rosa, perché, con l’opera paziente e minuziosa di Spumosa, diventi una “Spada che non faccia male”. Gli sono accanto i suoi nonni, e, con loro, il bimbo ingaggia una “lotta”, che, a differenza dei giochi che noi “grandi”, spesso, facciamo, non è votata “a fare la guerra”, ma solo “a fare del Bene”. Emanuele ha una rana di nome Cocco, stringe in mano un cuore con su scritto “Love”, ed è naturale che, di lì a poco, Cocco e Lilly diventino Amici per la pelle (o per il peluche). Intanto, Andrea ha ricevuto in dono una scatola di pastelli. Gli porgo un foglio di carta pulita, perché possa lasciarci un disegno che parli di lui. Pochi minuti dopo, mi mette fra le mani una casa grandissima, con le finestre da cui potersi affacciare, per affidare al vento i propri sogni e far sì che possano volare lontano. Salvo è un Amico di Andrea, mi chiede dell’altra carta, e, nel suo disegno, due persone si tengono per mano e si amano in modo sincero.
Spumosa ed io saltiamo su un Clownbus che passava di lì, e incontriamo Rachele, una bimba di soli sette mesi, che si volge a noi con lo sguardo un po’ assonnato. “Fra un po’, farà la nanna”, mi annuncia la sua mamma, ed io non credo ai miei occhi. Spolvero i cassetti della memoria, e scopro che conoscevo Rachele fin da quando era nel pancino della sua mamma, e che, soprattutto, conoscevo il fratellino di Rachele, quel Carletto che aveva animato la mia estate di qualche mese fa con i suoi adorabili “dispetti” di fanciullo. Presento a Rachele PioPio (un soffice pulcino che Spumosa ha portato con sé). Lei l’osserva incuriosita e l’accarezza con le dita, così Svitolo non resiste alla tentazione di tenere quel morbido fagottino fra le sue braccia, e, con Rachele, assiste divertito alle peripezie dell’indomabile Spumosa, alle prese col primo Amore d’una bimba, desiderosa d’avere un cuore di palloncino per il suo Michele. “La torsione, Spumosa, è importante la torsione”, ma quel cuore proprio non vuol saperne di diventare un cuore. C’è una principessa (questa volta, è una vera principessa) di nome Federica, che vuol sapere quanti anni abbia Svitolo. Le spiego che, a Svitolandia, il Paese dei Persemprebambini, non esiste un’età, ma ciascuna delle persone che vi abitano rimane fanciulla per sempre, e conserva quella voglia di sognare e di lasciarsi sollevare sulle ali della fantasia ch’è tipica dei bambini. Le stesse ali che sembrano prender vita nelle bolle di sapone del piccolo Alessio, che rimango a contemplare affascinato, per quell’innocenza che traspare dalla semplicità del suo gioco. Mentre Bollicina domanda ad Arianna quale gusto abbia il succo di frutta che sta bevendo, ed Andrea e Salvo divengono i nostri “bodyguards”, fuori dalla stanza, una voce chiama “Svitol … Svitol …”. Orgoglioso dell’idea d’esser paragonato a uno sgrassatore univerale, esco sul corridoio, e ritrovo Matteo e la sua portentosa zia Giusy; Matteo vuole un bacio, e, a costo di lasciargli un po’ di trucco sulla guancia, è impossibile dirgli di no. Ingaggiamo una nuova “sfida” a suon di bolle di sapone, che l’eroico Bryan si diverte a fare esplodere con la sua “Spada”.
E’ trascorsa un’intera mattinata; è trascorso un attimo. Il Clownbus ci richiama col suo “clowncson”, e Svitolo rotola per il corridoio, rincorso da Andrea. “Stai pulendo il pavimento, te ne sei accorto?”. Con Bollicina e Spumosa, diviene pianta e diviene poster; poi, è già tempo di tornare a Svitolandia.  
“Non parli? E quest’insolito silenzio?”.
Non parlo. A volte, io non ho parole, ma immagini che si susseguono come diapositive d’un film di cui l’Amore è il regista. Di minuscole mani, agitate in segno di saluto. D’una madre, che, sincera, ti offre la sua Gioia (“Tutto è andato ancor meglio di come sperassi”). Dello stupore d’un segreto rivelato, che, forse, si conserverà nel tempo.
“Ché, quando non sono Svitolo, io mi chiamo come te” ...

Svitolo


domenica 3 aprile 2011

Diario di Sbordo: sabato 26 Marzo in corsia con Skizzetta, Palloncino e Arcobaleno :)

ESSERE PRESENZA
(Sentire, sentirsi...sentire).

Nessuna ansia, nessun pensiero, nessuna paura. Il tram tram quotidiano non mi ha concesso di fermarmi un attimo a pensare, e questo è stato un bene.
Ore 13.30 rientro a casa, pranzo veloce e sono già le 14.10, non ho preparato nulla, inizio a guardarmi intorno e prendo una borsa colorata d'azzurro e ovviamente con tracolla di vari colori (le sorelle ogni tanto fanno anche qualcosa di buono =) ). Butto dentro gli attrezzi del "mestiere" ihih, spara-bolle: presente; pompetta: presente; palloncini (cavolo li avevo comprati per i bambini e invece prova e prova me ne sono rimasti pochissimi): diciamo che ci sono; libri di fiabe e fogli bianchi non si sa mai...
Mmm non ci entra più niente. OK, prendo uno zainetto e metto trucchi, salviettine, camice, pieno anche questo.
Ovviamente borsellino, ombrello, pochette, chiavi dove le metto? Altra borsa =) sembrava che stessi facendo il TRASLOCO, più che andare in corsia -.-
E' ora di andare! Ore 14.45 salgo in macchina, vado a prendere Skizzetta, sale in macchina e inizia il viaggio e questa volta la "META" è ciò che conta.
Skizzetta: << Pronta? >>
Arcobaleno: << Non c'ho pensato ed è meglio continuare a non farlo =) >>.
OTTIMO!
Arriviamo in Ospedale e già trovare parcheggio è un'impresa, ma che va a buon fine.
ELEVATORE: PIANO 1. ELEVATORE? Ma sono impazziti? Mba...sorvoliamo, direzione LUDOTECA.
Arcobaleno e Skizzetta sono presenti, inizia l'abbandono degli abiti tradizionali e la vestizione, Palloncino non tarda ad arrivare. Ho apprezzato tenacia e audacia di Palloncino: << Questa volta mi trucco da solo! >>, Skizzetta (streghetta) << Bene, io non ti trucco, oggi sono cattiva =P >>,
nuvoletta di Arcobaleno: << mmm... -.-  :-O  O.o ma sì, con me sarà buona, in fondo è la prima volta =) >>.
Così è stato =) .
Operazione trucco VIAaaa: Skizzetta e le sue strane posizioni -.- =)
nuvoletta di Arcobaleno: << cavolo, potevo farmi i baffetti -.- >> =)
Vabbè, donna baffutta sempre piaciuta, diceva il detto dei saggi, quindi va bene così!
Operazione trucco terminata.
Perfetto, tutto pronto.
MANI...RESPIRO...VIA!
Una sbirciatina...la testolina di Skizzetta fa capolino dalla porta: c'è un piccolo ometto in braccio alla mamma.
Sbircio anch'io e rientriamo. Poi usciamo e... avete presente la scena di Mary Poppins quando ballano gli spazzacamini? Bè " Sotto braccio tutt'insiem, sotto braccio sotto braccio sotto braccio tutti insiemmmmm" , ottima sincronia di intrecci!
1° stanza:
si passeggia davanti la porta cercando di sbirciare dentro per vedere com'è la situazione e di farci notare. Ops mi sa che ci hanno notato, Desirè e Alessandra escono dalla stanza e... subito "splattati" sul muro come camaleonti cercando di mimetizzarci. O.o niente da fare Desirè si gira verso Skizzetta urlando: << Tanto ti vedoooo, ti sembra che non ti vedooo, vistaaa>>. Skizzetta entra in stanza e prova e riprova a nascondersi, dentro la borsa, dentro una busta ma non c'è niente da fare, Desirè non si lascia convincere. Ops, io e Palloncino siamo ancora spalmati al muro =P forse non ci hanno visti :o? , ma ecco Alessandra che ci "sgama" e quindi BASTA fare la carta da parati =P.  Si inzia a giocare con loro, e si inizia a cercare Alessandra, dato che Palloncino le aveva messo la polverina magica ed era diventata invisibile! Alessandra non si trovava più! Dietro la flebo di Tiziano, dietro la mamma di Tiziano, dietro le sedie, dietro il telefono, sotto il telefono, niente da fare, Ale si è volatilizzata. Ma ecco l'occhio lungo di Desirè, prima mi dice di averla vista fuori, poi ci ripensa e mi dice che si è nascosta dentro l'armadio! Allora vado per cercarla, Desirè e Skizzetta mi aiutano nell'impresa, ma... appena apro l'armadiooo "Fiuuuuuuuuuuuu" come un fulmine la donna invisibile scappa via, ed io la inseguo.
Il corridoio è pieno, iniziamo a prendere confidenza, Desirè si lega subito e iniziamo a fare i palloncini, abbiamo scoperto che i palloncini si gonfiano solo se ci soffi sopra =) ... Proviamo a fare un cuore, --.-- le dico: <<pensa: cuore cuore cuore cuore cuore >> ma neanche la forza del pensiero basta per fargli prendere la giusta forma. Arriva la visita medica e Desirè mi chiede di accompagnarla in stanza, vuole la mia mano e non più quella del papà (emozione) ... L'accompagno, ma Skizzetta mi trascina via perchè non si può rimanere.
Allora andiamo ad invadere un‘altra stanza, l'entrata stavolta è più dolce, con bolle colorate che attraversano la stanza, ecco due occhioni neri che ci sorridono. Entriamo e ci buttiamo giù per terra a gattonare continuando a riempire di bolle la stanza. Ma Delia sta male e piange. Skizzetta va da lei, io e Palloncino andiamo da Giorgia, i suoi occhi e il suo sorriso sono espressivi. Palloncino, che è più bravo, le fa un cuoricino. A lato del suo lettino c'era un quadro di Nemo, ecco preso subito al volo il libro di fiabe che guarda caso (=P) si trovava proprio tra gli attrezzi del mestiere =). Abbiam raccontato un pò insieme la storia, ma poi Giorgia voleva continuare a vedere il suo bel cartone e quindi la saluto, ma prima le lascio "Uno smile luminoso" così avrà sempre il nostro sorriso a portata "di sguardo" .
I medici sono andati via... Desirè, Alessandra tornano in corridoio e si aggiungono a noi gli ometti Tiziano e Matteo. Si fanno le bolle, si dà forma ai palloncini e "BUM" ne scoppia uno... Palloncino è in pericolo, è morto... parte il massaggio cardiaco 1,2,3,4,5... via... 1,2,3,... via... 1,2,3... ecco ecco si è ripreso! =)  Respiro!
E si riparte, ma ... le mie "sculture" non sono belle come quelle di Palloncino, non per niente il suo nome è tale =).
E vogliamo parlare della confusione col miscuglio dei colori? Palloncino inizia con il nominare il rosa-giallo, il rosso-blu ed io sto al gioco e i bambini ci prendono per imbecilli. Alla fine il palloncino rosa- era blu! =)
Inizio a sfoggiare forse l'unica scultura decente che riesco a fare: LA CHITARRA.
EVVAI! Questa piace! Inizio a suonarla e a cantare la scala: Desirè apprezza!
E chitarra per tutti fu!
Ma mentre stavo per far un cagnolino ad Alessandra, arriva Matteo che mi incita a lasciare volare il palloncino non ancora legato, io l'avviso : << Il palloncino farà le scorregge se lo lascio e moriremo dalla puzza>>, lo lascio ..." Puzza puzza puzza che puzza" Blleaaaaaaaaaaah -.- Risate generali e si ricomincia.
Mi allontano un attimo, cercando di portare un cagnolino a Delia che non smette di piangere, il cagnolino la fa sorridere e calmare, parliamo un po‘, ha 2 anni ma poi ricomincia... e allora indietreggio lasciando il cagnolino lì accanto a lei che le dà i bacetti "guarevoli".
Oh dimentico di fare la chitarra ad Alessandra, e le dico che sono proprio senza memoria, dimentico sempre tutto, lei giusto per confortarmi mi dice: << sì, voi pagliacci siete proprio stupidi !>> le sorrido e le dico << eh già... stupidi stupidi>>.  Le faccio la chitarra, sfodero la mia voce canterina e... è arrivata la cena! E meno maleeee =) le sue orecchie non ne potevano più.
Vado a dare un occhiata nelle ultime stanze, ma i bimbi sono piccini e quindi ritorno nella stanza di Desirè, Alessandra, Alessia e Seby, che nel frattempo si è trasformata in una sala ristorante. Mi accomodo su una sedia invisibile, comodissima, ma Desi e Ale mi fanno notare che non c'è la sedia ma io insisto dicendo che è comoda, inizio a mangiare con loro ed anche lì mi prendono in giro perchè mangio da un piatto vuoto =), mi distraggo un attimo parlando con Ale e vado per sedermi "Paff... cado col -deretano- in terra" << Ahià... qualcuno mi ha rubato la sedia O.o >> Ridono.
Mi rimetto in piedi... Desirè non vuol mangiare perchè le hanno dato riso in bianco e scotto e propriooo bleaaaah, le metto la polverina magica ma niente... non funziona, la mia polverina era scaduta (devo farmela prestare da Polpetta)! =)
Esco salutando tutti... Skizzetta e Palloncino non mi trovavano più! Lasciamo l'ultimo palloncino... e poi ecco arrivare il CLOWN BUS--- PE PEEEEEE... SI TORNA Alla realtà!

DIETRO LE QUINTE: 1 cosa di rito, ormai per tutti a quanto ho capito, ci si tuffa proprio dentro la vasca delle palle colorate... le palline idromassaggianti =P
Fiù, è andata benissimo! C'ERO! Era il momento giusto, non doveva essere nè prima nè dopo ma oggi, ESATTAMENTE OGGI!
Mi sono stupita, dicevo a Skizzetta, di come è andata. Non pensavo di saper mettere in atto ciò che avevo ascoltato, pensavo fossero cose che non avevo interiorizzato, invece tutto è stato un fluire di idee, di invenzioni, di interazioni nettamente guidate da loro, i veri protagonisti: I BAMBINI!

Abbraccioni a tutti,
ARCOBALENO


sabato 2 aprile 2011

Sometimes, a hug is all what we need…

L’espressione Free Hugs vuol dire semplicemente abbracci gratis,
e si riferisce a un’iniziativa sociale nata in Australia ed in seguito diffusasi in molte altre città del mondo.
Vi partecipano persone comuni che semplicemente offrono abbracci gratis (free hugs)
ai passanti, in luoghi pubblici come parchi, piazze e grandi vie pedonali!!! :D
E abbracciare completi estranei in modo disinteressato per la pura gioia di condividere e abbracciare e riconoscere “Perchè no? Ho bisogno di un abbraccio proprio adesso!”
e abbattere per un momento quei muri invisibili che ci separano…è semplicemente una scoperta meravigliosa!!! :D
Il sito ufficiale di questa campagna è http://www.freehugscampaign.org/
Per darvi un idea di cosa stiamo parlando e cosa può succedere guardate il video :)




...e gli abbracci possono essere molto contagiosi!!!!!

Domani 3 Aprile a Siracusa in piazza Duomo "intorno" alle 11.30 FREE HUGS!!!!

PORTATE LE VOSTRA BRACCIA E UN SEGNO, MEGLIO ANCORA UN CARTELLO CON SCRITTO “REGALASI ABBRACCI” così tutti potranno riconoscerci e magari capire!!! :D

A domenica!!!

...Giovedì 24 Marzo in corsia con Polpetta, Bollicina e Smemo...

Camice pronto, palloncini e pompetta presi, trucchi ci sono… ok posso andare!!!
Dopo tanto girovagare riesco a trovare il reparto e trovo anche Chiara già vestita e quasi truccata…
Inizio a prepararmi mentre aspettiamo Smemo.
Eccolo che arriva e mentre inizia ad entrare con la testa nel pallone io mi pongo la domandona:” mi trucco da sola o mi faccio truccare?”
Ma SSSSSSIIIIIIIIIII,chi fa da sé fa per tre… faccio da sola e l’unico pasticcio che combino solo lentiggini che in realtà sembrano delle lenticchione enormi.
Ed ecco che si fa avanti il dubbio e Chiara mi fa la fatidica domanda :”Polpetta ma ti sei persa una lentiggine?”… MA NOOOOOOOOO QUELLA È NATURALEEEEEE :D È IL MIO NEOOOOOO!!!
Bene! Siamo pronti… salta,salta,salta,respironeeeeeeeeeeeee e via, SI PARTE!
Appena si apre la porta iniziano a comparire i primi occhietti un po’ curiosi, un po’ straniti ma tanto tanto dolci.
Ed ecco che iniziano a nascere i primi cagnolini e la prima spada da principe azzurro.
Gli occhietti dolci diventano sempre di più e i sorrisi iniziano a riempire il cuore.
Iniziamo ad entrare nelle stanze e incrociamo gli occhi vispi del primo ometto che si mostra subito disponibile e molto molto simpatico.
Accanto a lui un cuccioletto che dorme e una signorina che ha tanto mal di testa e non ha voglia di giocare, ma dopo un po’ grazie a Bollicina inizia a fare la maestra di danza.
Iniziano a svegliarsi anche tutti gli altri cuccioletti e sentendo un po’ di movimento nel corridoio iniziano a venirci a trovare anche nelle altre stanze.
Una piccola comincia a giocare con le mie palline e solo dopo mi rendo conto che sono diventata “Giotto”, il suo cagnolino che ha lasciato a casa e che le manca tanto.
Cambio stanza e mi accolgono due occhi meravigliosi, un sorriso pieno di luce e un dolcissimo “TTATTAAAAAAA”… O MAH… ASPETTATE… MA SONO DUE… SONO DUE GEMELLINI STUPENDAMENTE BELLISSIMI E TANTO TANTO SORRIDENTI.
Diventiamo dei provetti batteristi con le sedie del corridoio e tra un palloncino e una spruzzatina di deodorante arriva la PAPPA… ora sì che Polpetta può iniziare il suo vero lavoro!!!
Alessandra non vuole mangiare e fa i capricci così mi metto accanto a lei e inizio a spruzzare la polverina della pappa dentro ogni cucchiaio… e piano piano l’obiettivo è stato raggiunto: Alessandra ha pappato 10 cucchiai di pasta!!!
Ops il mio panciotto inizia a brontolare,ma… c’è il carrello della pappa in giro…  MMMMM CHE SI FA? Vabbè dai facciamo finta di chiedere:” C’È LA MERENDOLA PER NOIIIIIIII? CI DATE LA MERENDOLA?”… guardo Bollicina e decidiamo che quel carrello sarà nostro, iniziamo a fischiare:” FIUUUUUUUU FIUUUUUUUUU CARRELLO IN SOSTA VIETATAAAAAAAA FIUUUUUU FIUUUUUUUUUU MULTA IN ARRIVO”…ops il dottore :d :” E' CHE NOI AVREMMO UN PO’ DI FAMUCCIOLA… CI DA LA MERENDOLA? ”.
Il dottore della pappa mi dà una pera:” DOTTORE MA IO LA CACCA LA FACCIO SEMPRE, NON HO BISOGNO DELLA PERA. BOLLICINA, A TE SERVE PER FARE LA CACCA?”.
Dopo un po’ di trattative il dottore della pappa mi da una mela… BUOOOOOOOOONA FAME FAME FAME!!!
Piano piano rientriamo in ludoteca, non prima di aver fatto l’ultimo BAU BAU ad un bimbo del day hospital.
Io e Bollicina siamo in ludo e come durante tutto il pomeriggio ci siamo perse Smemo…… mannaggia alla testa nel pallone!!!
Ma no… eccolo che rientra, mi sorride e mi chiede:” COME TI SENTIIIIIII?”… e come potrei sentirmi se non FANTASTICAMENTE BENE?.
Tutti giù in mezzo alle palline ignari della vera faticata che stavamo per vivere… FARE UNA FOTO DECENTE!!!
Bene, riusciamo anche in questa impresa e dopo essere tornata Giusy, Chiara mi fa una carezza e io l’abbraccio come se non avessi avuto bisogno di nient’altro…una cosa sola ho detto guardandola negli occhi “CE L’HO FATTA!!! IL MIO SOGNO SI È AVVERATO!!!
E dopo aver trascorso il pomeriggio più atteso degli ultimi mesi, mi incammino verso la stazione per tornare alla vita di sempre…e tra un sospiro e un sorriso nella mia testa rimbomba una frase:”C’È PIU’ GIOIA NEL DARE CHE NEL RICEVERE”.
Un abbraccio grande a tutti voi amicici clownini!!!

Polpetta